La mattina del 1 giugno 2021 moriva ad Arezzo Amedeo, duca di Savoia e Aosta. La notizia è stata comunicata attraverso una nota della famiglia. Il Duca è stato ricoverato da giovedì 27 maggio all’Ospedale San Donato di Arezzo per un intervento chirurgico. La morte di Amedeo, nato a Castiglion Fibocchi, vicino a Firenze, nel settembre 1943, fu un arresto cardiaco. Di seguito il ricordo di Enrica Roddolo.
Amedeo di Savoia non stava bene da tempo, aveva subito diversi interventi chirurgici e nonostante reagisse sempre con una forza incredibile… evidentemente il suo corpo ormai era troppo stanco, ha raccontato al messaggistica qualcuno molto vicino alla famiglia che sta ospitando un addio in questo momento. È stato provato, provato molto duramente, ma nessuno poteva immaginare che la fine sarebbe arrivata così all’improvviso. E il covid non ha avuto ruolo, è stato un disagio per anni.
Anni in cui Amedeo aveva continuato a gestire gli affari di Casa Savoia, ma dove se ne era andato insieme al figlio Aimone, manager internazionale della Pirelli. A portarmi a Mosca, negli anni ’90, dopo JP Morgan a Londra, è stata una piccola società commerciale, la Russia degli anni ’90 delle privatizzazioni, un Far West: tumultuoso ma interessante. Pap Amedeo non voleva lasciarmi andare. Ora forse mi ha perdonato di aver detto al messaggistica figlio Aimone, manager di Pirelli in Russia.
E infatti padre e figlio – seppur entrambi molto legati alla famiglia – come spesso accade, a molte cose la pensavano diversamente. O meglio: l’atteggiamento, su molte cose, era diverso.
Il giovane Aimone è guidato da una visione manageriale internazionale. Il sangue di suo padre è più sangue Amedeo, morto oggi all’età di 77 anni in ospedale e si è trasferito nella casa di Arezzo dove è stata allestita l’impresa di pompe funebri.
Amedeo d’Aosta eraoste cugino di Vittorio Emanuele di Savoia con i quali i rapporti non sono mai stati placati. Così tanto da fare contrasto fisico.
Amédée, figlio di Irene di Grecia e di Aimone di Savoia, un’infanzia difficile e audace in tempo di guerra, passa per il campo di concentramento di Hirschegg. Anche suo padre, quarto duca d’Aosta, aveva governato la Croazia. E Amédée, che aveva ereditato la gestione di Casa Savoia-Aosta alla morte del padre nel 1948, da Casa d’Aosta ereditò anche il contrasto storico con il ramo principale di Casa Savoia: quello diretto proprio dal figlio di su Umberto II, il re di maggio che – il destino – in quei giorni di giugno di 75 anni fa si preparava all’esilio dopo il risultato del referendum monarchia-repubblica.
E l’opposizione, lo scorso anno – dopo la modifica delle modalità di successione, che aveva liquidato la legge salica ancora in vigore per i Savoia, con il motu proprio di Vittorio Emanuele – aveva inevitabilmente finito per riaprire le ostilità.
Nato il 27 settembre 1943 a Castiglion Fibocchi vicino a Firenze – tre settimane prima della sua nascita in questa guerra per l’Italia del 1943 era stato firmato un armistizio – Amedeo fu Duca d’Aosta e Principe di Cisterna e Belriguardo, Conte di Ponderano e Marchese di Voghera tra la cortesia titoli che non usava.
Nel 2006, Amedeo ha rivendicato il ruolo di Capo della Casa Reale, in conflitto con il cugino Vittorio Emanuele. Alcuni monarchici sostengono che Amedeo sia il capo della casa reale, e quindi il legittimo contendente al trono d’Italia, altri ritengono che la carica di capo della casa reale spetti a Vittorio Emanuele di Savoia.
Una rivalità dalle radici lontane, quella di Elena (di Montenegro, moglie di Vittorio Emanuele III), contro Elena (di Orleans) che fu cantata dal Vate D’Annunzio. Due donne, due mogli di Casa Savoia, un trono conteso. E l’opposizione è arrivata fin qui.
A proposito, Amedeo aveva sposato Claudia d’Orlans, figlia di Henri d’Orléans, conte di Parigi e come tale pretendente al trono di Francia. L’incontro tra i due, durante il matrimonio del re Juan Carlos con Sofia di Grecia. Nel 1987 poi il secondo matrimonio con Silvia Patern.
Casa Savoia ancora divisa ma alla fine le nuove generazioni si erano ritrovate (più dei loro padri) nelle ultime scelte. Sul ritorno delle spoglie di Vittorio Emanuele III a Vicoforte, su iniziativa di Maria Gabriella: Mio padre Amedeo ha cercato di restituire il corpo del Duca d’Abruzzo sepolto in Somalia, oggi sconsacrato – come ci ha ricordato suo figlio Aimone -. Sì, era giusto, con l’instabilità del Nord Africa, rimpatriare le spoglie del re e della regina Elena. Ma il loro posto nel Pantheon.
anche il desiderio Emanuele Filiberto, figlio di Vittorio Emanuele con il quale sono riprese le controversie per la modifica delle leggi successorie di Casa Savoia.
1 giugno 2021 (modificato 1 giugno 2021 | 12:23)
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