io segni di disobbedienza civile di Carlo Laurenzi, uno dei proprietari dell’agenzia immobiliare ‘Labirinto’ di Viale Fratelli Brusholi, si trova sul Canale 5, in collegamento con il contenitore pomeridiano “Pomeriggio 5” di Barbara D’Urso. Lo ha ribadito Laurenzi, raggiunto mercoledì da una truppa di Canale 5 davanti alla vetrina del suo negozio “Non puoi entrare nel mio ufficio con una maschera” e che chi non vuole rimuoverlo deve stare fuori. Laurenzi ha sostenuto la sua impossibilità di applicare il Dpcm per l’emergenza coronavirus – che prevede l’obbligo di indossare una mascherina nei luoghi chiusi e aperti al pubblico, come le attività commerciali – con il fatto che, in base al Nella gerarchia delle fonti normative, esiste una legge – secondo lui super ordinata alle norme anti-contagio – che vieta di entrare in un luogo pubblico con la faccia coperta. “Nessuno è costretto a entrare. La mia agenzia si occupa di casi del valore di diverse centinaia di migliaia di euro, devo vedere le persone in faccia”, ha aggiunto. Infine, per Laurenzi, “quando la maschera sarà richiesta per legge, e non per Dpcm, allora lascerò l’Italia”.
Un punto di vista sul quale Barbara D’Urso non era d’accordo, con cui è entrato in disputa anche l’imprenditore immobiliare Forlivese, quando Laurenzi l’ha accusata di essere senza nome come lui, dal momento che lei era in uno studio televisivo, poi in un luogo chiuso, senza maschera. D’Urso, invece, ha risposto di aver applicato tutte le regole dei protocolli anti-Covid sviluppati per i lavoratori dello spettacolo e di sottoporsi settimanalmente a test sierologici. “Non ti entrerei senza maschera”, critica la conduttrice di Mediaset. “Mi hai contattato solo per farmi una predica?”, Rispose Laurenzi, che rimase fermo sulla sua posizione.
Questa posizione, però, gli è costata due denunce della polizia locale di 400 euro ogni mercoledì mattina, dopo un sopralluogo da parte di agenti della sua agenzia immobiliare.. “Mi hanno multato per essere stato solo al di fuori della mia agenzia”, ha affermato Laurenzi, aggiungendo che non avrebbe pagato le multe, ma avrebbe presentato ricorso. “Ne prenderò di più, ogni giorno”, aggiunge, poiché non ha intenzione di soddisfare i requisiti. “Continuerò a lottare per ciò in cui credo”, conclude.
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Dall’inizio dell’emergenza coronavirus, Laurenzi ha pubblicato sulla sua vetrina di Viale Brusholi slogan “ senza maschera ”, cartelli con frasi che indicano che la pandemia è una campagna pubblicitaria volta a limitare le libertà attraverso il terrore. C’è anche una bara disegnata con la scritta “Questa è la Costituzione italiana”. I cartelli che risaltano visibili sul viale recano frasi come “ Le maschere non servono a proteggersi dai virus, ma sono un segno della tua sottomissione ” e “ Chi rinuncia alla libertà di avere la sicurezza non merita né libertà né sicurezza. ” “Di tanto in tanto li cambio, ho già nuovi fogli pronti con altri messaggi”, diceva sempre Laurenzi. L’ultimo affisso lo toglie sulla quarantena, che viene chiamata “ tirannia ” quando applicata a persone sane.
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