I robot stanno facendo irruzione nel mondo dell’arte, più precisamente in quello della scultura, dove – riporta il New York Times – molti artisti contemporanei che utilizzano queste tecnologie per realizzare le proprie opere chiedono agli operatori dei bracci meccanici di mantenere la propria identità.
Oggi il quotidiano americano dedica un lungo articolo – dal titolo “Michelangelo chi? I robot irrompono nella scultura “(Michelangelo chi? I robot irrompono nella scultura) – a questa nuova tendenza e pubblica in prima pagina l’immagine di uno di questi colossi, di nome ABB2, al lavoro in un laboratorio a Carrara per creare una statua” commissionato da un famoso artista americano”.
Ma ABB2, un robot alto quasi quattro metri, è solo uno dei tanti: in un altro laboratorio a pochi metri di distanza, continua il Nyt, Quantek2 sta lavorando su un altro blocco di marmo per realizzare un’opera commissionata questa volta da un “artista britannico”.
Se centinaia di anni fa molti artisti e artigiani lavoravano nell’ombra per creare le opere dei grandi maestri che poi hanno firmato i capolavori, oggi questo ruolo è svolto dai robot.
Tra i clienti che possono essere citati per nome e cognome, il quotidiano cita l’italiana Vanessa Beecroft e gli americani Jeff Koons e Barry X Ball, pionieri della tecnologia di scansione 3D, che fa un uso intensivo di computer e macchine controllate digitalmente per creare il suo capolavori. (MANIPOLARE).
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