Se da un lato il Super bonus al 110% è un grande incentivo per agevolare migliaia di interventi, d’altro canto si rischia il blocco dei lavori o l’esposizione dei cantieri a certi contenziosi.
Quali sono le criticità
Le criticità sono in numero di due e riguardano le varianti in corso e le responsabilità nella certificazione della qualifica. L’articolo 33 del Dl 77/2021 snellisce un iter autorizzativo come mai prima d’ora: dopo la revisione del comma 13-ter dell’articolo 119 del decreto stimolo 34/20, i lavori del Superbonus (non demolizioni e ricostruzioni) possono essere avviati presentando una il quale, vale a dire una comunicazione sull’onore all’inizio del lavoro che non lo rende necessario l’attestazione di “stato di proprietà legittima«che è però un requisito complicato da verificare, soprattutto per i vecchi edifici e gli edifici costruiti quando non vi era requisito di qualificazione: prima del 1942 nei centri abitati e prima del 1967 al di fuori di essi. Tale aspetto, nel provvedimento vi è un altro limite che riguarda le variazioni di i lavori in corso, che Cila non ammette: se un elemento sostanziale del progetto dovesse essere modificato in loco, sarà necessario presentare una nuova comunicazione sotto giuramento che la modifica è oggetto della modifica, annullare la precedente titolo In questa fase, però, possono aprirsi scenari problematici su più fronti, finanziario e fiscale, legati all’articolazione tra “condotta” e “condotta” opera.
Cosa succede in caso di abuso
Come riportato IlSole24ore, un esempio pratico è la sostituzione degli allestimenti che deve essere effettuata quando è attivo il titolo di abitazione della struttura motore. Tuttavia, annullando la Cila, potresti perdere il 110% di guadagno per il lavoro rimorchiato svolto nel frattempo. E poi c’è in arrivo responsabilità professionisti che controllano i documenti e la regolarità dei beni perché l’articolo 33 specifica che “resta immutata ogni valutazione sulla legittimità del bene oggetto dell’interventoIn tal caso non ci sarà più la detrazione fiscale e il Comune potrà bloccare il cantiere e rimuovere ogni opera non autorizzata: se un professionista presenta la Cila per un condominio senza verificarne i titoli e gli eventuali condoni, al Comune un basterà il controllo delle qualifiche passate per sapere se in questi documenti ricevuti ci sono elementi che non dovrebbero esserci, bloccando il sito e neutralizzando il superbonus.
Per evitare ogni responsabilità, quindi, i professionisti più attenti e scrupolosi dovrebbero comunque svolgere tutto assegni della causa sullo stato di legittimità del bene, con il “temuto” accesso agli atti. E devono anche segnalare con precisione ai clienti la presenza di eventuali deviazioni o abusi. Ciò dovrà avvenire anche se, poi, verrà presentata al Comune una semplice Cila senza certificazione di legittimazione. Ecco perché, per la struttura della semplificazione, si rischia il paradosso: soprattutto nei cantieri più complessi, la Scia e la verifica di legittimità rimarranno comunque una regola per le imprese e professionisti.
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