Contributi a fondo perduto per i centri storici, le somme del contributo di cui all’articolo 59 del decreto agosto sono dovute se l’attività turistica ha come luogo di partenza o di arrivo un territorio compreso nei comuni agevolati. Il chiarimento è fornito dalla risposta alla richiesta numero 373 del 25 maggio 2021 dell’Agenzia delle Entrate.
Contributi non rimborsabili ai centri storici, spetta all’agevolazione introdotta dal decreto di agosto servizi turistici ma solo se partono o arrivano nei comuni interessati dal provvedimento.
L’Agenzia delle Entrate lo chiarisce nel risposta alla domanda 373 del 25 maggio 2021.
Il contributo a favore di operatori che lavorano con visitatori stranieri, che hanno risentito degli effetti della pandemia, dovrebbero tener conto solo dell’indicazione del fatturato e dei costi relativi ai servizi di autobus erogati nel territorio dei capoluoghi di provincia e metropolitani.
Anche questi comuni devono esserlo luogo di partenza o di arrivo cliente.
Contributi a fondo perduto per i centri storici: le condizioni del contributo
Le borse di studio a fondo perduto per i centri storici sono al centro del risposta alla domanda 373 del 25 maggio 2021 dell’Agenzia delle Entrate.
- Agenzia delle Entrate – Risposta alla richiesta n. 373 del 25 maggio 2021
- L’articolo 59 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104. Contributo a fondo perduto per centri storici di capoluoghi di provincia o città metropolitane ad alta densità di turisti stranieri.
Come al solito, il punto di partenza per i chiarimenti nasce dalla domanda del momento in poi servizio di tour, che si svolge solo in parte nei comuni ammissibili.
L’Agenzia delle Entrate chiarisce i dubbi della ricorrente, sottolineando il quadro normativo di riferimento sull’agevolazione prevista dall’articolo 59 del decreto agosto.
La disposizione del governo introduce un sussidio a fondo perduto per gli operatori commerciali che vendono beni o servizi al pubblico, in particolare centri storici di Dio capoluoghi di provincia O città metropolitane con un’alta densità di turisti stranieri.
Queste zone, infatti, ne sono state profondamente colpite effetti sul turismo del coronavirus.
Il limite delle somme dovute è 150.000 euro. Inoltre, deve essere soddisfatta una condizione di reddito: il fatturato o costi a giugno 2020 devono essere inferiori ai due terzi dell’importo di quelli effettuati nello stesso mese del 2019.
Il calcolo del contributo si applica a percentuale compresa tra il 15 e il 5 per cento sul reddito nel 2019.
Si deve tener conto della differenza tra fatturato e canoni per giugno 2020 e quelli corrispondenti allo stesso periodo dell’anno precedente.
In tutti i casi, un contributo di almeno 1.000 euro per gli individui e a 2.000 euro per altri soggetti.
Contributi a fondo perduto per i centri storici: lo sconto è dovuto se il circuito inizia o arriva nei comuni agevolati
Dopo aver specificato quali sono le condizioni per averne diritto contributi a fondo perduto per i centri storici, previsto dal decreto di agosto, l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sulla questione in questione.
Innanzitutto, nel documento di pratica, si ricorda che le somme sono dovute agli operatori che effettuano servizi di autobus di trasporto pubblico non di linea, purché l’attività sia stata svolta sul territorio dei comuni individuati al comma 1 della legge, o città caratterizzate da flussi significativi di turismo estero.
Vengono chiariti anche i dubbi sul servizio visita effettuata solo in parte nei borghi storici interessati dalla struttura: hai diritto a contributi a fondo perduto anche per viaggi che ne coinvolgono uno solo “Passo” nei centri dei comuni ammissibili?
Per chiarimenti l’Agenzia delle Entrate chiama il risposta alla domanda numero 588 del 2020, in cui si parla di noleggio con conducente con autorizzazione rilasciata da a comune diverso da quello di fornire il servizio.
Questo documento, a sua volta, faceva riferimento alla legge quadro che disciplina il trasporto di persone con i servizi pubblici di autobus non di linea: gli utenti del servizio possono salire e scendere dal veicolo. anche fuori provincia o area metropolitana del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione.
Come già spiegato, è necessario individuare l’attività svolta sul territorio dei comuni. Solo i servizi a loro disposizione sono inclusi in questa attività luogo di partenza o di arrivo il territorio di un comune ad alta densità di turisti stranieri.
In particolare, il richiedente non dovrà allegare prova dell’attività svolta nei territori interessati, ma di predisporre, conservare e presentare in caso di sopralluogo i documenti attestanti l’adempimento nelle aree di cui all’articolo 59 del decreto agosto.
La documentazione, ad esempio, è costituita da tessere di servizio, ricevute, permessi per l’accesso ad aree a traffico limitato o e-mail.
Nella domanda di contributo a fondo perduto, ilimporto del fatturato e delle commissioni relative ai circuiti aventi un punto di partenza o di arrivo nei territori ammissibili.
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