Olimpiadi di Tokyo, Fognini e l’autolesionismo omofobico. Il video fa il giro del web, poi le scuse – Corriere.it

di Marco Imarisio, mandato a Tokyo

Il tennista e il grido nella partita persa con Medvedev: “Sei un frocio!”, si è rivolto. Sui social cerca di spiegare: “Il caldo mi dà alla testa, amo la comunità LGBT”

Ci risiamo, con Fabio Fognini. Come prima, più di prima. La partita di ieri contro Daniil Medvedev è stata una partita tra due personaggi, a volte sopra le righe. Solo che nella sua follia il russo sta sempre attento a non oltrepassare la linea della decenza, essendo spesso simpatico. “Se muoio di calore, è colpa tua”, ha detto al presidente. “Date il mio cellulare al supervisore, se muoio lo deve dire ai miei genitori…”.

Questo dispositivo minimale, Fabio non è mai stato in grado di fabbricarlo da solo. E ieri, mentre sentiva che un match da vincere gli stava sfuggendo di mano, con l’avversario segnato dal caldo torrido, ha pensato bene di insultarsi e ferirsi definendosi più volte “frocio”. A poche ore dalla fine, magari opportunamente consigliato, ha pubblicato un post sui social media in cui si è scusatoa per aver usato in campo in giro per il mondo termini che non gli appartengono e che non rispecchiano le sue opinioni personali (“Il caldo mi dà alla testa, amo la comunità LGBT e mi scuso per le sciocchezze che sono uscite da me” , il senso del suo intervento). Il problema è che sono vere entrambe. Fabio è meglio di quanto sembri. È un ex fidanzato diventato uomo, reso più maturo dalla doppia genitorialità. Ultimamente è diventato quasi pensieroso, si sta godendo questo finale di carriera, lo sta vivendo con una certa serenità, godendosi ogni momento.

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Ma allo stesso tempo non c’è giustificazione, lo sa anche lui, altrimenti non sarebbe stato così veloce a scusarsi su Internet. Ogni volta benedetto ci ricade, ogni volta deve riscrivere lo stesso articolo. E mi dispiace davvero. Ma se tutti in circuito allargano le braccia quando si tratta di lui, compreso Medvedev ieri, “Fabio è Fabio, lo sai”, come facciamo con le cause perse oltre ai nervi che non stanno mai dietro. Il loro posto, un motivo c’è .

Il passato di Fognini è pieno di incidenti del genere. Ha dato lo zingaro m… al serbo Philip Krajinovic, è stato espulso dagli US Open per aver dato il “tr…” a un guardalinee. E noi siamo solo gli episodi più famosi, per carità. Quest’anno è stato squalificato dall’Open di Barcellona per “abuso verbale”. È come se la maturità non avesse intaccato questo guscio di follia in cui spesso si chiude quando le cose vanno male in campo, a cominciare da soliloqui che non si sa mai dove vanno a finire. Ieri sono venute male, ma proprio male.

Che ci puoi fare è Fabio Fognini, un tennista con un braccio magnifico e una testa così. Ora ha 34 anni. I consigli di chi lo ama non potrebbero cambiarlo. Immagina i nostri articoli di appassionati euforici per la sua magnifica accelerazione, e depressi per il fatto che sia ancora riconosciuto.

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