Il ruolo delle increspature dei meridiani nelle correnti atmosferiche
Le ondate di freddo più intense in inverno sono quasi sempre legate a un evento di Riscaldamento stratosferico (SW) riscaldamento improvviso di oltre 10 gradi e fino a 30 gradi di stratosfera (atmosfera compresa tra 20 e 50 km) dal Circolo Polare Artico, causata dalla forzatura in arrivo dalla troposfera in risposta al blocco della propagazione da Ovest alle onde planetarie (Rossb salutay) o forti increspature nella direzione meridiana delle correnti occidentali (Westwerly) che poi si propagano anche verso il vortice polare glaciale presente a tutte le altitudini al di sopra del circolo polare (vortice polare stratosferico = VPS).
Ricorda che il vortice polare (VP) che è stazionato sul circolo polare è composto da aria gelida a tutte le altitudini e che ruota in senso antiorario (ciclonico) cioè da ovest a est.
Semplificando, si potrebbe dire che la situazione di blocco si verifica nelle ondulazioni planetarie (lunghe onde Rossby) molto grandi, cioè onde che abbracciano quasi tutto l’emisfero settentrionale in direzione meridiana e immobile (bloccare).
Bloccare le situazioni nelle increspature atmosferiche planetarie
La fisica atmosferica insegna che la velocità C della propagazione da ovest a est delle onde di Rossby diminuisce con la lunghezza del ripple e aumenta con la velocità U come velocità media delle correnti occidentali,
C = U – KL2
Dove la lunghezza d’onda L (la distanza tra due picchi d’onda), 0,4 come parametro di Rossby calcolato alle nostre latitudini,
Quando l’onda diventa stazionaria o immobile (C = 0), un’azione di bloccare del promontorio di alta pressione nelle onde chiamate Rossby blocco.
L’energia gradualmente accumulata nell’onda può generare una spinta verso l’alto (vigore), che in determinate situazioni riesce a penetrare nella stratosfera medio-alta, ponendo le basi per un SO.
La parte settentrionale delle onde planetarie è infatti costituita da un promontorio che si dirama verso nord negli anticicloni permanenti caldi a tutte le altitudini (come l’anticiclone delle Azzorre nell’Atlantico e l’anticiclone del Pacifico)
In inverno sono più frequenti le condizioni di blocco e quindi intrusione di lunghe onde troposferiche nella stratosfera polare. Condizioni generalmente favorevoli per il blocco sono quelle in cui i venti zonali stratosferici (lungo i paralleli) sono sufficientemente deboli da consentire la propagazione di onde lunghe (numero d’onda 1 e 2 = solo 1 o 2 onde nella direzione dei paralleli) nella stratosfera, innescando simili increspature meridiane nel VPS.
Il ruolo delle teleconnessioni
Una forzatura molto importante in queste dinamiche è rappresentata dalle teleconnessioni con altri fenomeni su scala emisferica, quali: circolazione Brewer-Dobson BDC (trasporto meridiano ai poli ad altezze stratosferiche dell’ozono prodotto all’equatore; il QBO (Oscillazione quasi biennale = inversione quasi biennale della direzione dei venti stratosferici sulla cintura equatoriale); il ciclo Schwabe (ciclo solare di circa 11 anni). La prerogativa di una BDC forte (a sua volta dettata dalla circolazione secondaria del QBO) è quella di disturbare il VP in modo che la componente meridiana sia maggiore di quella lungo i paralleli. In questi casi è garantita l’estrema tendenza all’allungamento meridiano delle onde planetarie a cut-off, e quindi aumenta la possibilità di blocco delle onde planetarie.
Le increspature che riescono a penetrare nella stratosfera polare producono un rallentamento della circolazione atmosferica media (flusso di Eliassen e Palmo) e un’inversione del gradiente termico meridiano tra il polo e le medie latitudini.
Genesi di SW (StratWarming)
Ma l’aspetto più visibile e più prognostico dell’intrusione delle onde planetarie nella stratosfera polare c’è il surriscaldamento della stratosfera stessa, un fenomeno noto come Riscaldamento (riscaldamento stratosferico).
Il riscaldamento dello strato è causato dalla produzione di calore nella stratosfera polare interessata dall’intrusione delle onde planetarie. Il calore vi è prodotto sia dall’attrito che dal trasporto verso il basso della quantità di moto da parte dell’intruso da parte dell’onda “bloccata” e dalla formazione di ozono, risultato del mescolamento verticale delle masse d’aria. . Il surriscaldamento si verifica solo sulla zona penetrata dalle onde planetarie e dura circa 7-10 giorni con temperature in forte aumento tra i 10 ei 20 gradi e talvolta, anche se più raramente, anche fino a 30 gradi
Riscaldamento della stratificazione e episodi di freddo intenso
L’intrusione anticiclonica dell’onda lunga nella stratosfera, invece, costringe il VP ad uscire dal circolo polare (scissione) sul lato opposto dalla zona di intrusione. Ma con la divisione del vortice polare inizia l’irruzione di aria gelida alle latitudini medio-basse. L’imminente irruzione è preannunciata non solo dal SO ma da una profonda modificazione dell’originaria circolazione stratosferica polare che, dalla rotazione iniziale ovest-est, si trasforma in una circolazione est-ovest nella parte più vicina del vortice. dal palo.
Ecco anche il motivo la prevista diminuzione della componente U vento nel VPS finché non diventa negativo (venti est-ovest) è un altro indizio utile per stimare l’arrivo imminente di un’onda fredda polare.
Se l’intrusione anticiclonica e il riscaldamento dello strato si verificano sul versante del Pacifico, allora la divisione avviene verso il nostro continente e con la conseguenza dello innesco delle gelide correnti polari verso le latitudini medio-basse, Italia compresa.
Questo è ciò che i modelli del 20 dicembre prevedono oggi per il 25 dicembre (vedi immagine di copertina)
Fonte articolo: Col. Mario giuliacci
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