Open Arms, Salvini rischia il processo.  Oggi la decisione del Senato

Open Arms, Salvini rischia il processo. Oggi la decisione del Senato

“Salvini non ha agito per interesse pubblico”. È la motivazione con cui il leader di Italia Viva Matteo Renzi annuncia, nella camera del Senato, il voto del suo partito a favore dell’autorizzazione a procedere per il processo Braccia aperte, la nave delle ONG bloccata in mare per 19 giorni nell’agosto 2019, quando era ministro degli Interni. I Renziani dissolvono così la riserva sulle loro intenzioni di voto e, negando alcune indiscrezioni che li hanno dipinti orientati verso il no, mettono il leader della Lega in serio pericolo di essere processato. “Dobbiamo rispondere alla domanda non se Salvini abbia commesso crimini o meno, o se fosse accompagnato da altri membri del governo. La magistratura risponde a questo. Ma se ci fosse interesse pubblico. E per me non c’è interesse pubblico a tenere una barca al largo della costa “, afferma Renzi. Ciò attira immediatamente i punti di forza di Forza Italia, con il senatore Licia Ronzulli chi lo rimprovera: “La sua garanzia è alternata a senso unico”.

Contrattacchi Salvini: “Se vado al processo, ci andrò a testa alta – scrive su Twitter subito dopo l’intervento di Renzi – Se pensano di intimidire la Lega con un processo politico” Palamara “, si sbagliano molto. Quando tornerò al governo, farò esattamente le stesse cose “.

Ed è pronto per partire per Papeete, dove ritorna dopo le polemiche della scorsa estate, qualunque sia la pronuncia dell’aula di Palazzo Madama.

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Come detto, dalle ultime chiare dichiarazioni, Italia Viva sembrava orientata a votare no al processo. “Dai giornali che abbiamo visto e approfondito che esiste una responsabilità oggettiva, a nostro avviso, di tutto il governo”, ha detto la mattina presto a Tenuta Agorà su Rai Tre il capogruppo al Senato di Renziani Davide Faraone. Una dichiarazione, tuttavia, allora superato dai fatti.

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Oltre al futuro giudiziario del leader della Lega Nord, è in gioco quello politico: il sì al processo del Senato e una possibile sentenza potrebbero indebolirlo ancora di più e spianare la strada alla sua successione.

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La cronaca dell’aula

All’inizio della sessione il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ricorda l’esito del voto della giunta da lui presieduto, motivato dalla convinzione che la chiusura dei porti sulla nave Open Arms fosse una decisione del governo: “La proposta di non autorizzare il processo è stata approvata a maggioranza dalla giunta. Salvini, nell’affare Open Arms, ha agito di concerto con i ministri della Difesa e dei trasporti, con un atto del governo congiunto “.

Emma Bonino, senatore di + Europa, interviene a nome del gruppo misto dichiarando il voto a favore del processo: “Salvini sarà in grado di difendersi in tribunale”. Anche il senatore del Misto, l’ex M5, è sulla stessa linea Gregorio De Falco: “Non è possibile trovare la corresponsabilità del primo ministro, Giuseppe Conte, che fece una denuncia morale contro Salvini e gli scrisse una lettera invitandolo a fermare il crimine commesso impedendo lo sbarco di minori. Disse a Salvini: terra almeno quelli. “

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