Ops Ubi, Intesa si prepara alle radiazioni

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Raggiunto il 98,9%, scatta lo squeeze out, non ancora concesso l’acquisto obbligatorio delle restanti azioni

picco di carico predefinito

Raggiunto il 98,9%, scatta lo squeeze out, non ancora concesso l’acquisto obbligatorio delle restanti azioni

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L’offerta obbligatoria di Intesa Sanpaolo su azioni Ubi Banca non consegnate a Opas. Intesa detiene ora il 98,9% del capitale dell’Istituto Brescia-Bergamo. Dopo aver superato la soglia del 95%, si procederà al delisting tramite lo squeeze-out con il quale il gruppo guidato da Carlo Messina raccoglierà direttamente le quote residue. Diventerà così proprietario al 100% di Ubi, quindi senza azionisti di minoranza.. Ciò faciliterà tanto nella riunione di metà ottobre per la nomina al nuovo Consiglio di Amministrazione di Ubi quanto in quella prossima primavera per la fusione tra le due banche.

Il delisting avverrà al termine dello squeeze-out. Il momento dell’acquisto da parte di Intesa del restante 1,1% del capitale di Ubi sarà concordato con Borsa Italiana e con l’idea è di concluderla in tempo per la riunione, indicata a metà ottobre, per la nomina del consiglio. La fusione con una controllata al 100% come Ubi, di cui Intesa deterrà il 100%, avverrà poi ad aprile con l’assemblea di approvazione del bilancio. Pertanto, con l’integrazione, non ci sarà il rischio che vengano presentate liste di minoranza per la nomina del consiglio di ottobre, che è autorizzata dallo statuto solo per gli azionisti che detengono almeno l’1% del capitale.

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