Perché i vaccinati si infettano e quanti sono davvero: i dati

“IO i vaccini non funzionano, ci sono tanti contagi anche nei vaccinati”. Questo è uno dei motivi più fortemente sostenuti dalle persone che hanno deciso di posticipare o saltare del tutto la vaccinazione contro il Covid-19.

Infatti, ad oggi, con oltre il 60% della popolazione italiana completamente vaccinata, continuiamo a registrare contagio anche tra persone che hanno ricevuto il vaccino, quindi i vaccini non funzionano? Facciamo chiarezza e vediamo tutto dati effettivi sull’efficienza della campagna vaccinale.

Perché le persone vaccinate si infettano

È vero, anche il persone vaccinate potere contrarre il coronavirus e in alcuni casi sviluppano forme gravi della malattia. Tutte le vaccinazioni, compresa quella contro il Covid, non proteggono al 100%, sebbene le cifre relative ai decessi e alle forme gravi della malattia siano molto vicine. Come sottolinea infatti anche l’Istituto Superiore di Sanità “Attualmente sappiamo che la vaccinazione COVID-19, se viene effettuato l’intero ciclo di vaccinazione, protegge l’88% delle infezioni, 94% di ospedalizzazione, 97% di ricovero in terapia intensiva e 96% di esito fatale della malattia”.

È proprio per questo che l’ISS continua, quando la campagna di vaccinazione raggiunge un gran numero di vaccinati, a paradosso secondo cui “Il numero assoluto di contagi, ricoveri e decessi può essere simile nei vaccinati rispetto ai non vaccinati”. comunque, ilimpatto, ovvero il rapporto tra il numero di casi e la popolazione, è maggiore basso circa dieci sia nei vaccinati che nei non vaccinati, dimostrando che i farmaci funzionano.

In sostanza, più persone vengono vaccinate, più diminuiscono i contagi nella popolazione, facendo apparire così più numerosi i pochi casi riscontrati tra i vaccinati.

Quanti contagi ci sono tra i vaccinati? I dati

Ma quanti sono i infezioni in persone vaccinate? I dati precisi di questa situazione sono forniti da un rapporto dell’ISS, che ha analizzato i contagi nel periodo compreso tra il 25 giugno e il 25 luglio, durante il quale, in Italia, sono risultate positive 60.038 persone, tra cui:

  • 40.729 non sono stati vaccinati;
  • 12.032 non hanno completato la vaccinazione;
  • 7.277 hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino.
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I dati più significativi, che dimostrano la efficacia effettiva del vaccino, tuttavia, provengono da dati sul numero di ricoveri e gli dei deceduti. Tra il 18 giugno e il 18 luglio i ricoveri, come mostrato nella tabella seguente, sono stati significativamente più alto nei non vaccinati (1.619) rispetto a quelli con una singola dose (216) e quelli con il ciclo completo di vaccinazione (280). Stessa cosa per il ricoveri in terapia intensiva: 123 tra i non vaccinati, 11 tra i vaccinati a ciclo incompleto e 16 tra i vaccinati a ciclo completo.


Infine, analizzando anche il numero di deceduti (dal 4 giugno al 4 luglio), si nota che sono stati 169 tra i non vaccinati, 30 tra coloro che hanno ricevuto una singola dose e 38 tra i completamente vaccinati. In fin dei conti, poi, considerando che i vaccini non garantiscono una copertura totale, fingere che non funzionino è una bugia.

A parlare sono i dati, che dimostrano come la sera sono estremamente efficaci nella prevenzione delle forme gravi di infezione, riducendo così il numero di ricoveri e decessi. I dati mostrano anche che, anche se in misura minore, il vaccino è in grado di evitare le infezioni. Tuttavia, il Covid-19 continua ad essere una malattia molto mortale e per questo motivo, anche vaccinati, molte persone continueranno a morire e a sviluppare forme gravi, tuttavia la vaccinazione resta l’unico strumento nelle nostre mani in grado di renderlo una malattia più gestibile, come il morbillo o altre condizioni.

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