Perturbazioni atlantiche: DOVE SEI? – Meteolive.it

Vi ricordate le perturbazioni che germogliarono dalla Penisola Iberica, colpendo poi la Francia e poi l’Italia con il loro abbondante carico di pioggia e neve? La domanda può sembrare retorica, ma la situazione che sta attraversando il nostro Paese richiede una riflessione.

Perché questi disturbi sono scomparsi? La domanda non è semplice, ma stiamo cercando di fornire alcune risposte senza menzionare le catastrofi legate a questo o quell’altro effetto.

Il motivo principale risiede nella posizione permanente e anormale dell’anticiclone subtropicale che per molti anni, ad eccezione di brevi ritiri temporanei, ha dominato la scena a tutto campo dell’Europa centrale e occidentale.

Questo post ostacola quasi tutti i tentativi delle depressioni atlantiche di entrare nel Mediterraneo con il loro carico di piogge e il poco che riesce a far passare è sempre implacabile sulle stesse aree, causando inevitabilmente problemi.

L’anno scorso la situazione sembrava cambiare, ma tutto si è limitato ai primi 20-25 giorni dell’inverno per poi chiudere definitivamente intorno al 10 gennaio.

La natura segue percorsi già segnati e così spende meno energie. In breve, è un’entità pigra; è come un escursionista che predilige un ampio sentiero percorso tante volte da tante persone, piuttosto che farne uno in mezzo alla giungla, con il rischio di ferirsi anche lui.

Il sentiero largo e percorso più volte è quello delle alte pressioni e la natura non si arrende, perché troppo comoda. Molte regioni soffrono di questa situazione, con carenze piovose che persistono da molti mesi.

Gennaio probabilmente passerà senza perturbazioni atlantiche. Tutto ciò avrà un impatto sul quasi assenza di neve in molte zone delle Alpi e dell’Appennino settentrionale, inoltre solito siccità atavica che conquisterà il nord-ovest.

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Il resto d’Italia se la cava bene o male perché può trarre fenomeni anche dalle correnti settentrionali, ormai le uniche in grado di raggiungere la nostra penisola in inverno.

Con un po’ di fortuna febbraio può portare alcune crepe disturbate in grado di cambiare questa situazione e di riferire almeno un po’ di neve dove dovrebbe essere di casa in questo momento; tuttavia, il timore che anche l’ultimo mese dell’inverno meteorologico ignori il proprio dovere è evidentemente alto, anche in conseguenza di quanto accaduto negli ultimi anni. Speriamo che quest’anno non sia così…

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