Io sono un viandante, cantavano i Nomadi nel ’72, in quella che potrebbe diventare una perfetta colonna sonora per una categoria speciale di pianeti che vagano soli nel cosmo senza orbitare nessuna stella. Fino a pochi anni fa si credeva che mondi simili non potessero esistere, e invece studi recenti hanno dimostrato che nella nostra come in altre galassie esistono pianeti orfani che sembrano attraversare l’universo indipendentemente, senza legame gravitazionale con altri corpi celesti.
Gli astronomi sono stati cacciati l’anno scorso il più piccolo pianeta errante mai osservato nella Via Lattea, dimensioni tra la Terra e Marte. La scoperta ha aperto una prospettiva completamente nuova su questi pianeti erranti, di cui potrebbero essere molto di più delle poche decine osservate fino ad oggi.
Un’ipotesi che ora sembra essere confermata nientemeno che dal primo campione della caccia ai mondi lontani, Keplero. Sebbene il formidabile telescopio spaziale della NASA in pensione nel 2018, dopo 9 anni di buon e fedele servizio, i tuoi dati continuano a riservare sorprese.
L’ultimo riguarda i pianeti erranti, grazie a uno studio internazionale pubblicato su Avvisi mensili della Royal Astronomical Society e guidato daUniversità di Manchester, che ha analizzato due mesi di dati raccolti da Kepler nel 2016.
Risultati rivelati 27 eventi di microlenti gravitazionali, fenomeno che si verifica quando la gravità di un oggetto massiccio in primo piano piega la luce di un oggetto più distante, agendo come una lente d’ingrandimento cosmica che permette di vedere oggetti altrimenti impossibili da identificare. È il caso dei pianeti erranti: l’assenza di interazione gravitazionale con una stella rende molto difficile la loro ricerca. Secondo gli autori dello studio, dei 27 episodi di microlente almeno 4 sono dovute a pianeti erranti. Saranno necessari nuovi dati per confermare questa ipotesi, ad esempio quelli attesi dal futuro telescopio spaziale romano Nancy Grace della NASA. Per ora, però, sta guadagnando terreno la teoria che ha guadagnato terreno negli ultimi anni: i pianeti erranti esistono, e sono più diffusi di quanto si possa pensare. Lo dice anche Keplero.
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