La vittoria di Coppa Italia ieri sera contro l’Atalanta per la Juventus, è il secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa italiana vinta al Mapei. Il promemoria, tuttavia, non può essere utilizzato Andrea Pirlo per salvare la panchina, anche se domenica arriva la qualificazione alla prossima Champions League. Troppe cose non sono andate per il verso giusto alla Juventus e la presunta svolta quando Sarri si è alternato al Maestro lo scorso agosto non ha dato i risultati sperati. Dopo un dominio che ha attraversato nove stagioni consecutive, la Juventus non solo ha vinto lo scudetto, ma non è stata nemmeno protagonista fino alla fine della gara. In Champions, l’equilibrio è stato ancora più disastroso dato che dopo il primo posto nel girone l’eliminazione del torneo è arrivata al secondo turno per mano del modesto Porto. È chiaro che una buona parte delle responsabilità deve essere assunta sia ai giocatori che a coloro che hanno costruito la squadra e sottovalutato il basso peso del reparto offensivo. Allo stesso tempo, però, è innegabile che nella prima stagione da allenatore, Pirlo deluso nella gestione del gruppo e ha lasciato diversi punti sulla strada per inesperienza, cattivi approcci o mosse curiose contro avversari che solitamente la Juve piega facilmente. Pensa a quello che è successo contro Fiorentina, Benevento, Verona e Crotone: troppi passi falsi per essere considerati casuali. Va bene, era stato avviato un progetto con giovani interessanti destinati a garantire il futuro (Chiesa, Kulusevski, Arthur e McKennie), ma i risultati sono stati al di sotto delle aspettative.
Juve dopo Pirlo: Zidane o Allegri. Ma ci sono anche altri nomi
Il campionato si concluderà domenica a Bologna ei bianconeri sapranno se giocheranno ancora in Champions League o se torneranno ad assaporare l’Europa League che di certo non regala i milioni della coppa più prestigiosa. La corsa al probabile successore di Pirlo è legata anche a quanto accadrà sabato nella Liga. La vittoria del Real Madrid potrebbe portare Zidane a rimanere a Casa Blanca, mentre il trionfo dell’Atletico (che è in testa alla classifica) spingerebbe Zizou a salutare Florentino che in quel momento si sarebbe buttato più su Allegri che su Raul. Zidane potrebbe prendersi un anno sabbatico, magari in attesa della Francia dopo il Mondiale 2022, o dire sì alla Juventus? Il dubbio rimane. Certamente Agnelli vorrebbe che in panchina ci fosse l’ex campione e aveva pensato a lui prima di tornare al Real a marzo 2019. Un’operazione costosa, ma che “garantirebbe”. La permanenza di Ronaldo, molto vicino al suo ex allenatore. Altre soluzioni? Il ritorno di Allegri a Torino, corteggiata anche da Inter e Napoli, stuzzica molto alla Continassa. Per il momento senza conferme, i nomi di Gasperini, Inzaghi e Mihajlovic.
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