Non solo il nuove misure restrittive del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 ottobre. Nelle ultime ore il governo si è anche impegnato a definire le misure da inserire in quello che viene chiamato il “decreto di novembre”. In altre parole, una serie di misure economiche che dovrebbero consentire al sistema produttivo italiano di farlo resistere all’altezza della seconda ondata di infezioni da SARS-CoV-2, che in queste settimane ha colpito con particolare forza il nostro Paese. Secondo le indiscrezioni sinora circolate, il decreto dovrebbe contenere sia misure a sostegno delle attività economiche fermate dal “mini lockdown” sia misure a sostegno dell’occupazione.
Decreto di novembre, rifinanziamento del “fondo perso” per Partite Iva
Secondo le anticipazioni ricevute da Palazzo Chigi e Viale XX Settembre, il governo vorrebbe utilizzare i fondi inutilizzati di alcuni provvedimenti della “Cura Italia”, del “decreto liquidità”, del “decreto revival” e del “decreto di Agosto “per sfuggire a tutto domande di sovvenzione non rimborsabili realizzato dalle attività economiche e produttive del paese. I 6 miliardi inizialmente stanziati sono infatti terminati e molte attività sono ancora in attesa del loro contributo.
Inoltre, nuovi fondi dovrebbero essere assegnati nel decreto di novembre, in modo che possano continuare a erogare contributi non rimborsabili anche nelle prossime settimane e mesi. Secondo quanto anticipato dal ministro Gualtieri, per sollecitare nuovi contributi bisognerà dimostrare che nel primo semestre 2020 un calo del 33% del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019.
Decreto di novembre, misure di sostegno all’occupazione
Allo stesso tempo, il governo dovrebbe includere nuove misure di sostegno all’occupazione ai sensi del decreto di novembre. Sembra davvero rifinanziamento del fondo straordinario di licenziamento, che dovrebbe garantire ai dipendenti di aziende chiuse o in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria.
Decreto di novembre, misure per rinfrescare le attività economiche
Nelle ore frenetiche che hanno portato all’approvazione del decreto del Presidente del Consiglio del 25 ottobre, il governo ha ipotizzato di allocare 2 miliardi di euro essere assegnato alle attività che saranno maggiormente interessate dal nuovo blocco, come richiesto dalla Conferenza delle Regioni. Ristoranti e bar, ad esempio, dovranno chiudere alle 18 (ma potranno comunque effettuare un servizio di consegna a domicilio), mentre palestre, piscine e centri benessere saranno chiusi per almeno un mese (il DPCM sarà valido dal 26 ottobre al 24 novembre).
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