Monitoriamo da giorni tutti i parametri e gli indici indispensabili per cercare di capire le linee essenziali dell’andamento stagionale nel pieno dell’inverno, ovvero il successivo tra la fine di dicembre e il mese di gennaio. Abbiamo già notato che ci sarebbero diversi indizi che farebbero pensare ad una progressiva degenerazione barica soprattutto a partire dal Natale, intorno al nuovo anno e ancor di più nei giorni successivi, probabilmente per tutta la prima decade di gennaio. Accanto alle indagini sinora svolte e peraltro tutte confermate, gli ultimi dati di modellizzazione evidenziano un evento importante ad altitudini atmosferiche medio-alte, ovvero nella stratosfera, circa 30 km . In sostanza si tratterebbe di un forte riscaldamento che, secondo le previsioni odierne, ma già da qualche giorno, si assesterebbe a fine mese a 65 ° Nord nella zona subpolare russa. Se questo venisse confermato come visto con l’aggiornamento di poche ore fa, in questo tratto stratosferico ci sarebbe un aumento repentino della temperatura in meno di 2/3 giorni, fino a +40 a + 50 °. Notevole riscaldamento e, inoltre, in breve tempo, che potrebbe perturbare il Vortice Polare stratosferico.
Inoltre, a partire dalla fine del mese e per tutta la prima settimana del nuovo anno, sempre dalle previsioni, è presente una parte medio-bassa della stratosfera particolarmente versatile per il condizionamento troposferico al punto che un forte disturbo generale è altamente probabile. colonna del vortice polare. Insomma, ancor di più, oggi, in seguito alle notizie delle ultime ore in termini di perturbazioni termiche nella Stratosfera, abbiamo motivi più che validi per ritenere che l’inizio del nuovo anno, ma con relativamente progressi freddo anche tra Natale e Capodanno, può essere caratterizzato nel Mediterraneo centrale e in Italia, da una circolazione progressivamente instabile o addirittura disturbata, progressivamente più fredda e con caratteristiche nettamente invernali. A supporto di un andamento barico di tipo meridiano-invernale, ci sono anche conferme sull’andamento delle velocità zonali, che dovrebbe diminuire in modo abbastanza significativo e per di più piuttosto persistente anche nel tempo. In conclusione, ci stiamo avviando verso un periodo, a partire dal Natale, che potrebbe vedere una graduale degenerazione verso l’instabilità e soprattutto verso condizioni sempre più fredde, periodo propizio ad un clima invernale freddo e spesso nevoso, che potrebbe durare, per l’Italia, anche nella prima decade o nella prima metà di gennaio. La redazione di MeteoWeb continuerà a monitorare costantemente i parametri utili per le informazioni sull’andamento stagionale, effettuando aggiornamenti periodici.
Meteo, eruzione fredda con maltempo e neve a Natale: il 24, 25 e 26 dicembre l’Artico cade sull’Italia
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