Nei precedenti aggiornamenti di fornire da meteoweb, sulla base di alcune indagini sugli indici di teleconnessione, avevamo proposto l’ipotesi che, nel mese di febbraio, l’Europa potesse essere interessata da un’azione retrograda di masse d’aria fredde artico-continentali. Alla base di questa ipotesi c’erano due considerazioni essenziali: aria molto fredda negli strati inferiori del settore russo-siberiano e gradualmente anche nell’Europa orientale, nonché una tendenza della SST atlantica a modellarsi a tal punto che favorisce blocchi progressivi medi e anticiclonici, vertici a favore di un movimento retrogrado delle masse d’aria euroasiatiche sui settori centrali del continente. Ebbene, a tutt’oggi queste ipotesi rimangono in aggiunta, analizzando le previsioni dei consueti indici di teleconnettiva, anche questi sarebbero progressivamente predisposti alle manovre di blocchi atlantici e alle correnti fredde orientali avanzate. Infatti, l’Indice AO, che monitora la forza del vortice polare troposferico, dovrebbe rimanere costantemente in territorio negativo, nonostante lievi fluttuazioni verso la neutralità, ma non spostarsi mai in territorio positivo, indicando un VP costantemente disturbato e, quindi, inclinato a consentono frequenti increspature verso latitudini medio basse; l’indice NAO, che monitora il gap barico-termico tra le alte e medie latitudini dell’Euro-Atlantico, da leggermente negativo, -1, dovrebbe, con l’avvento di febbraio, evolversi verso la neutralità o entro una certa fase anche con qualche indicare un territorio positivo, ovvero una tensione leggermente più forte nell’Atlantico, quanto basta per sollecitare i promontori di alta pressione verso le alte latitudini; infine, un indice PNA, che monitora la deviazione termica e barica a latitudini medio-alte nel settore del Pacifico e tende ad essere negativo in questi giorni e per alcuni altri nel prossimo futuro, visto proiettato verso una certa neutralità o anche lieve positività con l’avvento di febbraio.
In particolare, la variazione di segno di quest’ultimo indice, prevista durante la prima settimana di febbraio, potrebbe essere uno degli elementi scatenanti una possibile manovra di blocco medio-alta con il richiamo delle correnti fredde della Russia o dell’Artico russo. Dallo scandinavo all’Europa centrale. È una manovra che acquista sempre più credibilità, forse alla fine della prima decade o, più probabilmente, nella seconda decade di febbraio. Naturalmente poi, una volta che le masse d’aria fredda avrebbero raggiunto i settori mitteleuropei, la traiettoria successiva, se si protendesse maggiormente verso il Mediterraneo occidentale o centrale, dipenderebbe da fattori particolari, soprattutto termici e barici negli strati inferiori e nei settori atlantico e mediterraneo . Può capitare che la zona fredda abbia un trasferimento leggermente più occidentale e riguardi anche l’Italia ma, in questo caso, più le regioni settentrionali e parzialmente centrali, meno le altre; tuttavia può darsi che l’aria fredda abbia una direzione più centrale sul Mediterraneo e colpisca direttamente l’Italia, in questo caso con l’inizio di una dura fase invernale per tutto il Paese. Qualunque sia la destinazione finale della zona fredda, riteniamo che intorno alla seconda decade di febbraio (o almeno nella seconda parte di febbraio, se ci fossero manovre più lente), potrebbero esserci significative condizioni circolatorie. Di tipo prettamente invernale un grande parte dell’Europa e molto probabilmente anche dell’Italia o parte di essa. La redazione di MeteoWeb continuerà a seguire l’evoluzione delle previsioni previsionali per il prossimo mese, effettuando aggiornamenti periodici.
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