Progetto DPCM: 22:00 coprifuoco e lavoro intelligente esteso. Nelle zone rosse negozi chiusi, mobilità vietata e frequenza scolastica fino alla prima media

Emergenza Coronavirus

L’azione viene svolta gradualmente secondo la soglia di criticità registrata a livello territoriale

di Nicola Barone e Andrea Gagliardi

Nuovo Dpcm: Conte riferisce al Senato

L’azione viene svolta gradualmente secondo la soglia di criticità registrata a livello territoriale

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Coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00 Capacità di trasporto pubblico ridotta al 50%, scalo in crociera, chiusura di tutti i musei e centri commerciali nei fine settimana. Lavoro intelligente al massimo livello possibile, sia nella pubblica amministrazione che nel settore privato. Sono alcuni dei punti cardine, a livello nazionale, del nuovo Dpcm (che il premier Conte vorrebbe firmare in serata), il cui progetto è attualmente in discussione tra governo e regioni. Il provvedimento, che prevede anche mobilità vietata e negozi chiusi in zone rosse, mira a suddividere il Paese in tre zone, con scenari di rischio diversificati e misure progressivamente più restrittive. Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta potrebbero essere le regioni candidate alla chiusura più decisa (zona rossa). Tenuto conto del quadro nazionale, saranno i criteri “scientifici e oggettivi” validati dall’Istituto Superiore di Sanità a guidare l’adozione, caso per caso, di azioni di contenimento dell’epidemia. Le disposizioni del Dpcm si applicano dal 5 novembre al 3 dicembre 2020.

Chiusure generali

In sostanza, le azioni vengono svolte a livello graduale in funzione della soglia di criticità registrata a livello territoriale. In Parlamento il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato di una “nuova serie di misure restrittive” indicando sette interventi che interesseranno tutto il Paese: la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione delle attività essenziali per all’interno (farmacie, drogherie, alimentari, tabacchi ed edicole); la chiusura di “corner” adibiti ad attività di scommesse e gioco ovunque si trovino, fermandosi così alle slot machine di bar e tabacchi; la chiusura di tutti i musei e le mostre; la riduzione della capacità di riempimento di autobus e metropolitane del trasporto pubblico locale con una capacità che va dall’80% al 50%, misura richiesta da mesi dal comitato tecnico scientifico per ridurre la diffusione del contagio. Tramite la percentuale del 75% di papà a settimana e lezioni digitali a casa ogni giorno per gli studenti delle scuole superiori (ma gli studenti delle scuole elementari e medie restano in classe, almeno nelle aree che non hanno già applicato le ordinanze più restrittivo).

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Mobilità vietata nelle zone rosse

Non solo. Nelle aree ad alto rischio che rientrano negli scenari 3 e 4 indicati nel documento ISS – quelle caratterizzate da uno scenario di “ alta gravità ” e quelle in cui sono presenti situazioni di “ massima gravità ” – qualsiasi movimento in entrata e lasciare i territori “. il provvedimento – che sarà adottato con decreto del Ministro della Salute – può riguardare” intere regioni o parti di esse “. La differenza tra le zone che rientrano nello scenario 3 e quelle che rientrano nello scenario 4 sta nel fatto che in questi ultimi è vietato anche viaggiare “all’interno degli stessi territori”, quindi a livello comunale e provinciale.

L’Italia divisa in tre

Vengono mostrati tre scenari. La classificazione di una Regione in uno dei tre scenari indicati (“rosso”, “arancio” e “verde”) sarà decisa dal Ministero della Salute con decreto sulla base dei 21 parametri di riferimento. Alcuni di essi sono stati indicati dallo stesso Presidente del Consiglio: sono l’indice Rt, i focolai e la situazione occupazionale dei letti ospedalieri. Nella prima fascia ci saranno le Regioni considerate a “maggior rischio”, quindi quelle in cui la situazione è compatibile con quella ipotetica di “scenario 4” del documento ISS con un Rt maggiore di 1.5 e una “trasmissibilità incontrollato “Dal virus. A tenere conto dei dati attuali potenzialmente coinvolti sarebbero Piemonte, Lombardia – entrambe con Rt maggiore di 2 – e Calabria, ma la situazione potrebbe cambiare: nelle prossime ore dati di sorveglianza aggiornati saranno disponibili giornate, con l’incontro del CTS per analizzarli al fine di fornire al governo la più recente “fotografia” della situazione epidemiologica in Italia.

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Scuola frequentata fino alla prima media nelle zone rosse

È all’interno di questo intervallo che si considerano le misure più restrittive: dal blocco locale a livello provinciale per almeno 3 settimane alla limitazione della mobilità individuale fino alla chiusura di bar, ristoranti e negozi (ad eccezione di attività essenziali) e limitazioni alla mobilità (da / per aree ad alta trasmissione). Anche gli alunni della seconda e dell’ottavo anno dovrebbero andare online (la Campania, per il momento, è andata oltre integrando tutto il primo ciclo con la formazione a distanza integrata, includendo così l’infanzia e la scuola primaria) oltre al liceo. Le elementari e la prima media sarebbero ancora presenti.

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