Il basket è un ecosistema globale, con radici che si estendono in ogni angolo del mondo. Due delle leghe più competitive e seguite, tra tutte quelle presenti, sono la National Basketball Association (NBA) negli Stati Uniti e le diverse leghe europee, che culminano in competizioni come l’EuroLeague.
Quali sono le differenze più importanti tra basket europeo e quello americano?
Nonostante il gioco di base rimanga lo stesso, esistono alcune differenze significative tra il basket europeo e quello NBA che meritano attenzione. Ecco un confronto dettagliato di dieci differenze fondamentali.
La prima differenza importante è quella sullo stile di gioco. Il basket NBA è spesso descritto come più focalizzato sull’atletismo, con un gioco rapido e basato su azioni individuali, con maggiore pressione verso l’avversario che ha poco tempo per pensare. Al contrario, il basket europeo enfatizza un gioco di squadra più disciplinato, dove il passaggio e il movimento senza palla sono cruciali.
La seconda differenza è quella legata alla durata della stagione. La stagione NBA è notoriamente più lunga e rigorosa, con 82 partite di regular season per squadra, seguite dai playoff. Le leghe europee, invece, hanno un calendario più breve, con meno partite, che permette un recupero più ampio tra le competizioni.
La terza differenza è quella che riguarda i regolamenti. Nonostante entrambe le leghe utilizzino regole FIBA, la NBA ha alcune eccezioni uniche, come la difesa a zona illegale e la “regola dei 14 secondi” sul cronometro del tiro. In Europa, le regole sono più strettamente allineate con il manuale FIBA e, quindi, sono meno legate alla spettacolarizzazione del gioco. Questa è una delle più grandi critiche che viene, spesso, lanciata dai puristi verso questo tipo di gioco così poco “regolamentato” e più votato verso lo show all’americana.
La quarta differenza sta nel formato del campo. Il campo NBA è, invero, leggermente più grande rispetto a quello europeo. Questo spazio aggiuntivo favorisce un gioco più aperto e incentrato sull’atletismo, cosa che, come abbiamo appena visto, rende incredibilmente spettacolari i canestri trasformando, però, in meno evidente la propensione al gioco per come dovrebbe essere giocato.
La quinta differenza è quella che tocca il sistema di promozione e retrocessione. L’NBA non ha un sistema di promozione e retrocessione, le squadre sono sempre le stesse, al massimo cambiano città perché cambiano proprietario. Molte leghe europee, invece, operano su un modello che premia le squadre di successo con promozioni verso leghe più importanti e penalizza quelle con prestazioni scarse attraverso la retrocessione. In Italia, ad esempio, il sistema delle leghe ricorda quello calcistico, con promozioni che vanno dalle serie minori fino alla maggiore, la A1.
La sesta differenza è quella sulle coppe internazionali. In Europa, le squadre competono per vari titoli oltre al campionato di lega, inclusi tornei come l’EuroLeague e le coppe nazionali. Questi tornei aggiungono un ulteriore livello di prestigio e complessità al panorama cestistico europeo. Nell’NBA l’unico campionato è quello in cui giocano i professionisti, al di là dei tornei universitari, l’NCAA, altrettanto importante.
La settima differenza è la formazione dei giovani. Le leghe europee, infatti, tendono a concentrarsi maggiormente sul formare i giovani, con una rete estremamente intricata di squadre giovanili e accademie. Negli Stati Uniti, il percorso è spesso indirizzato attraverso il sistema scolastico e universitario. Come abbiamo visto, infatti, sono tante le borse di studio che vengono date ai migliori atleti del liceo per giocare nelle squadre universitarie più famose.
L’ottava differenza è sui salari. L’NBA è nota per i suoi contratti milionari e un tetto salariale flessibile, che consente una certa manovrabilità nella costruzione della squadra. Le leghe europee, al contrario, hanno budget più contenuti e strutture salariali più rigide che non consentono lo stesso giro di soldi degli americani.
La nona differenza è quella su scouting e reclutamento. Gli americani hanno un focus globale nello scouting, attingendo talenti da tutto il mondo attraverso un elaborato sistema di selezione chiamato Draft. Le leghe europee, nonostante siano internazionali, tendono a reclutare più localmente e attraverso la propria rete di accademie.
L’ultima differenza è quella sulla tipologia di tifo. Gli spettatori NBA sono noti per il loro entusiasmo e le atmosfere da evento, i tifosi europei sono spesso più appassionati, con una storia ricca di rivalità locali e nazionali.
Interessante, comunque, a margine delle differenze, la polemica innescata da Noah Lyles, fresco campione mondiale nel 100, 200 e 4×100 metri di atletica. Il corridore ha, infatti, fatto presente che i campioni NBA si definiscono campioni mondiali. Ma questo, in realtà, non è affatto vero perché nessuno di quei cestisti ha mai giocato con squadre di altre nazioni ma solo con squadre delle varie città americane, al massimo la canadese Toronto. Proprio per questo, l’atleta considera presuntuoso e inappropriato questo appellativo.
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