Non esiste ancora una cura per il Covid 19 e il vaccino fino alla terza dose è attualmente l’unica soluzione per contenere i contagi. Lo ha ribadito il direttore dell’Istituto Mario Negri, il professor Giuseppe Remuzzi ospite di “In Onda”, nella puntata di martedì 28 dicembre. L’insegnante. chiarisce bene la situazione su virus, tamponi e quarantene. Il molecolare è sicuramente più sicuro dell’antigene, ma l’esperto invita al buon senso in questa fase in cui la variante Omicron – di cui si sa molto poco – ha schizzato infezioni e ricoveri. È inutile tamponare prima di 4/5 giorni dopo il contatto con il positivo osservato, ma allo stesso tempo è utile anche sottoporsi ai rapidi fai da te venduti in farmacia. “Ci sono falsi positivi quando una carica virale è molto bassa”, spiega il prof. “La scienza non è la Bibbia. Se qualcuno ti dice che ha certezze, non crederci”, ripete Remuzzi, elogiato dai direttori Concita De Gregorio e David Parenzo per la sua estrema chiarezza. “Il problema era con una scarsa comunicazione?” Si chiede De Gregorio ma il direttore dell’Istituto Mario Negri sottolinea: “In Italia forse la comunicazione è stata sbagliata ma il 90% della popolazione è vaccinato, un risultato eccezionale… e ancor meno se la comunicazione fosse stata sbagliata”. Abbiamo fatto meglio con gli Stati Uniti”.
Un passaggio netto e pulito anche sulla terza dose e sulla necessità di far fronte al picco di infezioni causato dalla variante Omicron. “Il terzo booster del vaccino protegge dalle forme gravi e dai ricoveri. Trovo inconcepibile – riferisce il medico – finire in terapia intensiva per una malattia che si può prevenire”. E poi la terrificante previsione di come aumenterà il numero dei contagi nel breve periodo: “In pochi giorni arriveremo a 120.000 contagi – annuncia – quindi se manteniamo le regole attuali, la maggior parte delle persone si ritroverà isolata e il il paese è paralizzato. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito se ne sono accorti, hanno usato il buon senso. Abbiamo fatto bene a proteggerci dal contagio, ma ora ha senso prendere la quarantena di 10-5 giorni e non farlo affatto per chi ha ricevuto la terza dose. La politica deve tenere conto della società, degli ospedali, di coloro che sono produttivi nelle attività economiche. Dopo la malattia, il peggio è la povertà”.
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