questi sono i poteri a cui rinuncerà il fondatore – Corriere.it

“Una telefonata allunga la vita”, recitava un vecchio annuncio SIP. E quella appena finita tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte potrebbe salvare quello del M5S, si è ritrovato sull’orlo dopo giorni di battaglie tra il fondatore dei Cinque Stelle e l’ex premier. Dopo una lunga luna di miele, la relazione tra i due è stata bruscamente interrotta, al punto che Conte stava per annunciare la nascita di un suo partito. Adesso si è aperta una crepa, ma le distanze restano: Conte, infatti, non sarebbe ancora soddisfatto: “Le distanze restano”, dicono i suoi follower.

Questo duello poi continua (politicamente molto violento), dopo giorni di mediazione con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in prima linea, è stato a sorpresa Grillo ad andare incontro all’ex presidente del Consiglio, che da tempo aspirava a diventare ufficialmente leader del Movimento. Per rammendare Conte – dopo avergli urlato contro: “Io sono il garante, non uno sciocco..” poi: “Devi studiare” -, Grillo avrebbe promesso di rinunciare al potere di controllo totale sulla comunicazione dei pentastellati, oltre a quello sulla scelta degli appuntamenti. Cade così il nodo della “diarchia”, con Conte che sarebbe stato condizionato dal peso eccessivo di un’ombra come quella di Grillo. Quest’ultimo dovrebbe continuare a mantenere i poteri di “garante”, come previsto dal nuovo statuto, che dovrebbe essere tradotto (solo con qualche piccola modifica) come una cartina di tornasole per il nuovo Movimento. Nel frattempo, l’ex premier ha in programma una conferenza stampa alla fine di lunedì pomeriggio: una posta in gioco, per proseguire la trattativa fino all’ultimo minuto.

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27 giugno 2021 (modificato 27 giugno 2021 | 21:05)

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