Ritira ma il distributore non dà soldi: l’inizio di un’odissea burocratica

Niente soldi, nonostante il successo dell’operazione. Dal bancomat, la storia è rimasta bloccata nel labirinto della burocrazia. Senza uscire.

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Foto © AdobeStock

Una brutta disavventura maturata davanti a un bancomat. Questa volta, tuttavia, non è coinvolto alcun dispositivo di clonazione o blocco della carta indesiderato. Quello che è successo a un 78enne di Dolianova, in provincia del sud Sardegna, è una storia davvero strana ma che rischia di provocare una spiacevole ripercussione. L’uomo coinvolto, come ha raccontato lui stesso a Castedduonline.it, era in passato un performer nato. Quella che gli è successa al bancomat di Corso Repubblica, però, è una storia che sembra ancora più complessa di un’operazione geostrategica globale. E questo è ovviamente un paradosso.

Una mattina come tante, mentre si recava al bancomat per un prelievo, l’uomo di 78 anni ha sequestrato la somma di 500 euro, eseguendo regolarmente l’operazione. Tuttavia, quando il denaro è pagato, dallo sfiato non è uscito un centesimo. A questo punto, l’uomo entra nell’ufficio postale per parlare con il direttore. L’inizio di un’odissea che probabilmente non si aspettava. In primo luogo, è stato redatto davanti a lui un modulo di contestazione di addebito per i servizi Bancoposta. Destinazione, l’ufficio postale nazionale, con sede a Roma.

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Prelevare i soldi… no: niente soldi dal bancomat e adesso…

Tuttavia, sembra che questa mod non avrebbe dovuto fare un giro così lungo. Secondo il controdirettore, infatti, il documento non avrebbe dovuto essere inviato a Roma e, per questo, è iniziata un’impasse che continua ancora oggi. Il tentativo di ritiro è avvenuto il 28 maggio, e da quel momento ancora più ombra di denaro. Eppure per l’uomo è una parte sostanziale della sua pensione, da 1.300 euro complessivi. Dal momento dell’aggancio al bancomat, il correntista cerca in tutti i modi di recuperare questo denaro, “indebitamente trattenuto”.

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Tuttavia, il caso sembra lungo. Una serie di rimbalzi da un ufficio all’altro che hanno causato clamorosi disagi all’uomo, il quale ha fatto sapere di voler prelevare questi 500 euro per aiutare il figlio a farsi curare. Senza dimenticare l’affitto da pagare (450 euro al mese) e tante altre necessità, tra servizi pubblici e spesa ordinaria. Il 78enne ha detto che avrebbe sporto denuncia ai carabinieri per accelerare la definizione del caso. L’appello è drammatico: “Non posso nemmeno permettermi l’assicurazione auto. È come se fossi prigioniero in casa”. Effetti collaterali e deleteri della burocrazia.

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