Lo dice ufficialmente Roma addio allo stadio Tor di Valle disegnato da James Pallotta. Dopo otto anni di avanti e indietro, il club ha deciso di annunciare la fine del progetto. La decisione è stata resa nota in un comunicato stampa, diffuso dopo il Consiglio di Amministrazione di oggi: << Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi oggi, sulla base dell'approfondimento svolto da primari consulenti finanziari, notarili e legali, nonché alla luce delle ultime comunicazioni di Roma Capitale, ha verificato che le condizioni per aver confermato l'interesse per l'utilizzo dello stadio da realizzare nell'ambito dell'attuale progetto immobiliare relativo all'area di Tor Di Valle, quest'ultimo progetto divenuto impossibile da realizzare. Il consiglio di amministrazione ha notato – si legge -, inoltre, che la pandemia ha cambiato radicalmente anche lo scenario economico internazionale, comprese le prospettive finanziarie dell’attuale fase progettuale. Tale decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione nell’interesse della Società, ricordando che si tratterebbe del semplice utilizzatore dell’impianto, ed è stata comunicata oggi all’Amministrazione di Roma Capitale ”.
L’addio al progetto di James Pallotta è definitivo, pertanto. Quello in campo non lo è Tor di Valle, come si legge ancora nella nota pubblicata da Roma: Ciò detto, la Società conferma la sua intenzione di rafforzare il dialogo con l’Amministrazione di Roma Capitale, la Regione e tutte le istituzioni interessate, le Università di Roma e le istituzioni sportive, per creare uno stadio verde, sostenibile e integrato, dialogando in modo costruttivo. tutte le ipotesi, compreso Tor di Valle, e valutando tutte le possibili iniziative a tutela degli interessi della Società, di tutti i suoi azionisti e dei suoi tifosi “.
Il 24 febbraio 2017, esattamente quattro anni fa, Il sindaco Raggi e l’ex vicepresidente Baldissoni fuori dal Campidoglio ha annunciato lo storico accordo che avrebbe dovuto precedere la realizzazione dell’impianto. La strada, che quel giorno ora sembrava in discesa, era diversa da come si aspettavano le parti. L’addio di Pallotta al club giallorosso lo scorso agosto è stato un segnale che il progetto potrebbe essere presto demolito. Oggi i Friedkins hanno posto la lapide sul sistema progettato dall’architetto americano Dan Meis, che non vedrà mai la luce. Texani, che intendono ancora costruire una nuova casa a Roma, non erano mai stati convinti dallo stadio che avevano ereditato da Pallotta, tanto che nelle poche interviste pubblicate non ne avevano mai parlato direttamente. L’ex presidente ha commentato pure: “Un progetto rovinato da un ingranaggio … sono triste per Roma e per Roma”. Il Campidoglio ha condiviso la sua reazione a un comunicato stampa: “Decisione autonoma di Roma. È una valutazione imprenditoriale “.
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