Ronaldo lascia sola la Juve contro l’Atalanta: la verità sul pacchetto | Prima pagina

Cristiano Ronaldo non è un infortunio diplomatico. Ma è comunque quello che ha fatto un passo indietro in questa faccenda. E il pacchetto annunciato alla vigilia del match contro l’Atalanta non è stato particolarmente apprezzato dal centrocampista bianconero. Perché il contrarietà ai flessori accusati nei giorni scorsi, sebbene reali, non sembrava un grosso ostacolo per impedire a Ronaldo di affrontare la delicata sfida di Bergamo, o almeno non permettergli di provarci fino in fondo partecipando all’allenamento finale e magari partendo comunque dalla squadra. In una di queste tre partite è stata programmata una sessione di riposo da disputare in una settimana, molto probabilmente previsto contro il Parma o forse il Firenze. In mattinata invece è arrivata la decisione di Ronaldo di smettere, comunicata dallo stesso Andrea Pirlo in conferenza stampa in vista dell’ultimo allenamento. Una scelta ufficialmente condivisa tra le parti, ma largamente operata da Ronaldo e accettata dallo staff bianconero. DECIDI SU DI LUI – Finirà sul divano una settimana iniziata tra le critiche dopo Juve-Genoa, partita vissuta rivelando un nervosismo piuttosto evidente al di là dell’episodio di incomprensione della maglia lanciata contro un raccattapalle e poi finita a terra. Ronaldo aveva ancora un programma personalizzato mercoledì, così come altri compagni di squadra. Poi in convocazione giovedì e venerdì nella speranza e soprattutto nella convinzione di Pirlo che scendesse in campo con l’Atalanta.. Finalmente il pacco sabato. Potrebbe stringere i denti? Forse si. La Juve sperava almeno di poterci provare? Presumibilmente. Tornerà a casa il prima possibile come se nulla fosse successo? Certamente. D’altra parte, nel bene e nel male, ogni circostanza fa capire come Ronaldo abbia probabilmente più potere della Juve, di sicuro decide da solo. Decide lui quando giocare, quindi sempre o quasi sempre. Decide lui quando non giocare, come a Bergamo nonostante la posta in gioco alta e la Juve ha bisogno di lui. E così deciderà se restare o andarsene. Con la Juve in attesa.

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