sanzioni per chi non paga

La macchina di raccolta è stata riavviata. E anche di fronte a debiti minori, il fisco interviene con decisione. E il rischio di multe è molto alto.

Sanzioni fiscali per i debitori
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Il nuovo anno è appena iniziato, ma il programma di bilancio non aspetterà che i contribuenti si riprendano completamente dalle festività natalizie. La Passeggiata della Collezione, infatti, inizia subito dopo la fine delle festività natalizie, che si concluderà il 6 gennaio con l’Epifania. Dal 10 del mese, infatti, l’amministrazione finanziaria comincerà a bussare alle porte degli italiani per chiedere il pagamento della royalty, soprattutto in termini di contributi trimestrali. E attenzione, perché il 2022 sarà anche l’anno della stretta fiscale. Il governo ha deciso di agire con decisione per combattere l’evasione fiscale e, per questo, non si limiterà a un giro di vite sull’uso del contante.

Nel periodo peggiore della pandemia, il fisco aveva applicato una sorta di ammortamento del debito, dilazionando le scadenze di pagamento e in taluni casi annullando le tasse più vecchie. Ora la situazione è radicalmente cambiata: la macchina per la riscossione è stata rimessa in funzione alla fine della scorsa estate e i contribuenti, nonostante le oggettive difficoltà causate dall’attuale periodo di emergenza, non potevano che contare su una minima proroga. Anche questo non è valido per tutti. L’incontro con l’Agenzia delle Entrate non può quindi più essere rinviato. Tenendo conto che anche le richieste di rimborso del debito torneranno al quadro pre-crisi.

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Tasse, scadenze gennaio: cosa ricordare

Quindi attenzione al calendario. Fare attenzione alle scadenze fiscali è fondamentale se non si vuole incorrere in sanzioni molto pesanti. Lo sarebbero in qualsiasi momento, tanto più in un contesto di sempre maggiore urgenza. In questo senso, il 31 gennaio è solo la scadenza: l’agenda inizia il 10 gennaio, quando sarà fissato il termine per il pagamento dei contributi trimestrali all’INPS da parte dei datori di lavoro nazionali. Il resto sarà posticipato a fine mese, ad eccezione della regolarizzazione dell’acconto IVA 2021, prevista per il 26 gennaio 2022. Dopo tale termine, la data del 31 sarà cerchiata con un grande pennarello rosso. Al netto di tutte le difficoltà economiche. A fine gennaio diminuirà il pagamento dell’imposta di registro sulle locazioni ratificate il 1° gennaio.

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Il resto delle scadenze fiscali riguarderà il pagamento dei tributi come la royalty Rai, per tutti coloro che non l’hanno ancora incassata in bolletta. La stessa scadenza (31 gennaio) riguarderà anche coloro che non hanno ancora pagato la tassa di 9 euro valida per i mesi da gennaio a ottobre. Attenzione anche alla segnalazione, spiegata dall’Agenzia delle Entrate con il messaggio del 12 novembre. Le aziende elettriche, infatti, devono dichiarare telematicamente chi non ha onorato il pagamento della tassa, anche se in casa ha la televisione. La mancata comunicazione comporterebbe una multa di 30 euro. Ecco perché le aziende hanno alzato l’asticella dell’attenzione, mentre l’Agenzia delle Entrate ha intensificato il fronte sanzionatorio. Per chi non è in regola con l’imposta al 31 gennaio la multa può arrivare fino a 540 euro. Lo stesso vale per coloro che non hanno un servizio pubblico elettrico e non forniscono tramite F24 dal 31 gennaio. Considerando che l’importo totale della royalty è di 90 euro all’anno, è chiaro che essere intelligenti non ne vale la pena.

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