Registri di smaltimento, importante Annunci arrivo: si considera la possibilità di averne uno proroga di due mesi per i 50 milioni di atti dal 1 marzo.
In un primo momento sembrava che il rinvio potesse far parte del Decreto Milleproroghe, che continua il suo processo di conversione in legge. L’intervento, invece, dovrebbe rientrare nel decreto Ristori 5, previsto – si spera – la prossima settimana.
Il tempo stringe: il decreto n. 7/2021 con cui sono stati sospesi atti, notifiche e sequestri è valido fino al 28 febbraio.
Scartare file, rinvio di due mesi in arrivo? L’ultima notizia
Nel decreto Ristori 5, molto probabilmente ci sarà una proroga di due mesi per la ripresa dell’attività del Collezione.
L’obiettivo è riavviare in un certo senso la macchina del fisco morbido, tenero, senza pesare sulle tasche di contribuenti e imprese da un lato, e senza inondare la Raccolta di richieste di chiarimenti e reclami.
Secondo lo stato di avanzamento del Sole 24 Ore Il 22 febbraio il MEF sta lavorando per allineare le scadenze 30 aprile, data in cui è attualmente prevista la fine dello stato di emergenza.
Il posticipo di due mesi sarebbe esteso anche ai sequestri di conti correnti.
In totale, stiamo parlando 950 milioni di euro, che senza intervento peserebbe su 1,2 milioni di contribuenti (che altrimenti perderebbero i benefici della pace fiscale).
Eliminare i file, proroga di due mesi in arrivo? Il MEF sta lavorando a un’estensione di due anni
Se da un lato si pone la questione della scadenza da risolvere a breve, dall’altro prevedere un’altra sospensione non farebbe che rimandare il problema.
Questo è il motivo per cui il MEF sta lavorando a un file piano di estensione biennale: L’agenzia di recupero crediti potrebbe scaglionare l’invio di documenti e notifiche che rimangono in sospensione durante il periodo di emergenza su 24 mesi.
Un piano di estensione di due anni corrisponderebbe anche alle nuove regole di limitazione, che sarebbero prorogate di due anni.
Infine, anche i lavori sono in corso Magazzino Equitalia, incluso con crediti inesigibili per la folle cifra di mille miliardi: la richiesta del Direttore delle Entrate Ruffini è quella di cancellare questi crediti, perché anche se non sono più recuperabili, richiedono una gestione amministrativa che fa perdere tempo e risorse all’Agenzia.
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