La caduta di Mario Draghi ha fatto precipitare l’Italia in una crisi politica nel momento sbagliato. La destra radicale Giorgia Meloni diventerà il nuovo Presidente del Consiglio dopo le elezioni del 25 settembre?
Nel mese di ottobre l’Italia commemora il centenario della Marcia su Roma, che portò al potere Benito Mussolini nel 1922. Ci sono buone probabilità che il paese fosse poi guidato da Giorgia Meloni, considerata da alcuni più o meno un’erede ducale della politica. Meloni guida il partito di destra radicale Fratelli d’Italia, l’unico a non partecipare al governo di unità di Mario Draghi. Non gli fa male: i sondaggi dicono che il 25 settembre diventerà il primo partito italiano. Più grande anche del suo rivale di estrema destra, la Lega di Matteo Salvini. Con la Lega e Forza Italia di Silvio Berlusconi, i Fratelli formano un blocco di destra che vuole governare insieme. Insieme, ora otterrebbero abbastanza voti per assicurarsi la maggioranza in parlamento. Se il leader del più grande partito potrà diventare Presidente del Consiglio, Meloni si trasferisce a Palazzo Chigi a Roma.
Se l’Italia seguirà la strada dell’Ungheria, sarà un grosso problema.
Giorgia Meloni è entrata in politica nel movimento giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), il partito fondato nel 1946 sulle idee di Mussolini. La questione di quanto Meloni sia ancora oggi a destra diventa una questione della campagna in corso. Molte voci dicono che un governo guidato da Meloni sarebbe il più di destra della storia italiana recente, senza essere né fascista né neofascista. Certo, nel suo partito c’era gente affezionata all’eredità del Duce e alle sue idee, ma lei stessa dice che a Fratelli d’Italia non c’è spazio per la nostalgia.
Gli sviluppi sono monitorati da vicino anche al di fuori dell’Italia. Salvini e Berlusconi sono noti, a dir poco, per essere in buoni rapporti con Vladimir Putin. Un governo italiano di destra quindi considererebbe sicuramente la guerra in Ucraina con più simpatia per Mosca. L’Europa ha paura delle turbolenze economiche, dopo il periodo di stabilità sotto Draghi. Inoltre, il nazionalismo populista di Meloni è molto vicino all’approccio di Viktor Orban in Ungheria. Orban dimostra che non è vero che gli obblighi di uno Stato membro dell’Unione europea non lasciano spazio ad avventure politiche. Se l’Italia seguirà la strada dell’Ungheria, sarà un grosso problema.
Ma presto si tratterà meno della lotta tra democrazia e autocrazia alle urne che del potere d’acquisto del popolo. Meloni beneficia anche del fatto che la pressione migratoria in Europa è tornata ad aumentare. Ha subito chiesto un blocco in mare per tenere le barche dei migranti lontane dalle coste italiane. Un opuscolo online di Fratelli mostra esattamente cosa rappresenta la festa: mostra un’immagine di giovani bianchi avvolti in una bandiera italiana. Il partito utilizza ancora anche il tricolore, il vecchio logo MSI. Per chi vuole davvero prendere le distanze dal passato, è strano mantenere esattamente questo logo.
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