Qualche giorno fa lo avevamo programmato il 7 giugno la sonda Juno avrebbe effettuato un avvicinamento record alla superficie di Ganimede, il più grande satellite di Giove, e ora il Nasa finalmente condiviso le prime foto e informazioni sull’operazione. Entrambi gli scatti sono sorprendenti in termini di dettagli visibili e sono stati realizzati utilizzando gli strumenti di imaging Junocam e la fotocamera Stellar Reference Unit. La sonda Juno è riuscita ad avvicinarsi a quasi 1.038 km dalla superficie, un avvicinamento record che nessun veicolo ha mai raggiunto negli ultimi due decenni!
Per il momento le foto sono in bianco e nero ma presto la NASA condividerà le versioni a colori una volta che le altre foto con profili RGB raggiungeranno i tecnici del JPL. Con il primo è stato immortalato quasi un lato completo del satellite naturale, vi suggeriamo di seguirlo nella sua interezza perché vale sicuramente la pena vederlo in ogni suo dettaglio.
Il livello di complessità della superficie glaciale è chiaramente palpabile, così come alcune caratteristiche geologiche superficiali eventualmente legate alla presenza di faglie tettoniche.
Infine abbiamo una seconda e splendida immagine che mostra il volto nascosto di Ganimede, cioè quello che è sempre rivolto verso la superficie di Giove e opposto al Sole. In questo caso, è proprio il gigante gassoso a fornire la debole illuminazione della superficie.
Anche qui ci sono striature e crateri tipici in ogni dettaglio, ma la NASA dice che questo è solo un assaggio, in quanto le prossime immagini saranno molto migliori qualitativamente parlando. Nel frattempo, ecco la seconda istantanea condivisa.
La fotocamera Stellar Reference a bordo della navicella Juno ha effettivamente operato in condizioni di illuminazione ideali come riportato dalla NASA, quindi nei prossimi giorni avremo nuovi scatti a maggiore risoluzione che ci permetteranno di avere un confronto accurato tra i due lati con differenti sorgenti luminose, e molti altri dettagli utili per lo studio della geologia di Ganimede.
Inoltre, la NASA cercherà di carpire quanti più segreti possibili sulla composizione, le caratteristiche della ionosfera, della magnetosfera e della crosta di ghiaccio superficiale, al cui interno potrebbero nascondersi molti segreti.
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