SpaceX, la capsula Crew Dragon ha riportato sulla Terra i quattro astronauti della Stazione Spaziale Internazionale

Torno sulla Terra dopo sei mesi nello spazio. Il capsulun drago dell’equipaggio di SpaceX tornato sulla terra con quattro astronauti dalla Stazione Spaziale Internazionale. Lo sbarco in acqua è avvenuto nel Golfo del Messico al largo Panama City, Florida, poco prima delle 3 del mattino, terminando il secondo volo astronauta per la compagnia di Elon Musk. È stato un viaggio veloce e sostenibile solo 6 ore e mezza. Gli astronauti, tre americani e un giapponese, sono tornati nella stessa capsula, chiamata Resilience, nella quale sono stati lanciati dal Kennedy Space Center della NASA a novembre. La loro missione di 167 giorni è la più lunga mai organizzata dagli Stati Uniti. Il precedente record di 84 giorni è stato stabilito dal team della stazione Skylab nel 1974.

I quattro astronauti, tre americani e un giapponese, hanno lasciato la ISS la scorsa notte. La capsula Crew Dragon si è staccata all’orario previsto (20.35 ore sulla costa orientale degli Stati Uniti, 2.35 ore oggi in Italia). Anche altri siti alternativi sono stati designati come necessari. “Ci siamo addestrati per far salire gli equipaggi giorno e notte“Rassicurato Steve Stich, capo del programma di volo commerciale della NASA, interrogato poco prima della partenza della capsula. Le navi SpaceX possono raggiungere la capsula “circa 10 minuti dopo l’atterraggio”, ha spiegato.

Americani Michael Hopkins, Victor Glover e Shannon Walker e giapponese Soichi Noguchi lo scorso novembre, i primi astronauti di una missione “operativa” sono stati trasportati sulla ISS dalla compagnia spaziale Elon Musk, partner essenziale della NASA. Altri due americani hanno già effettuato il viaggio di andata e ritorno a bordo del Dragon nel 2020, durante una missione di prova di due mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale.

READ  Studente caduto dalle scale della scuola: insegnante condannata a un anno di reclusione

Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come ora non abbiamo bisogno di te

In questi tempi difficili e straordinari, è fondamentale garantire informazioni di qualità. Per noi ilfattoquotidiano.it gli unici maestri sono i lettori. A differenza di altri, vogliamo offrire un giornalismo aperto a tutti, senza paywall. Il tuo contributo è essenziale per consentirci di farlo.
Diventa anche tu un sostenitore

Grazie,
Peter Gomez


ilFattoquotidiano.it

Supporto ora


Pagamenti disponibili

Articolo precedente

AstraZeneca, seconda dose per bambini sotto i 60 anni: “Non ci sono prove di un rischio maggiore o minore. Finora, casi di trombosi solo dopo il primo “

seguente


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *