Apple apre iOS e iPadOS ai negozi di app di terze parti e permette agli sviluppatori di realizzare i propri sistemi di pagamento interni. La nuova politica dell’AppStore prevede una tassa di 0,50€ per ogni nuova installazione oltre il primo milione. Questa nuova politica ha suscitato preoccupazioni tra aziende come Meta (Facebook) e Spotify, che sottolineano l’alto costo che dovrebbero sostenere. In particolare, le grandi aziende temono di dover pagare cifre considerevoli a causa di questa tassa.
D’altra parte, le app che si distribuiscono attraverso negozi di terze parti non pagano alcuna tassa ad Apple. Ciò ha spinto alcuni sviluppatori di app a valutare attentamente i benefici e gli oneri finanziari della nuova politica, prima di decidere se aderire o meno. Le piccole app che diventano popolari possono avere difficoltà a sostenere i costi imposti dalla tassa, che potrebbe mettere a rischio la loro sostenibilità finanziaria.
In risposta alle critiche, Apple ha sottolineato di dedicare risorse agli strumenti per sviluppatori e di fornire maggiori benefici alle grandi app che ne fanno il maggior uso. Tuttavia, i CEO di Epic Games e Spotify hanno criticato aspramente la nuova tassa, definendola eccessiva e dannosa per gli sviluppatori.
Oltre alla tassa per le nuove installazioni, Apple ha anche ridotto la tassa tradizionale per essere presenti sull’App Store al 17% e al 10% per le “piccole aziende”. Questo è stato accolto positivamente dalle aziende più piccole, che vedono in questa riduzione una possibilità di ridurre i costi.
È importante sottolineare che la transizione verso negozi di app di terze parti richiede complessi processi di installazione e disinstallazione. Alcuni utenti potrebbero quindi essere scoraggiati dall’utilizzare negozi di app diversi da quello di Apple.
La Commissione Europea sta attualmente esaminando le nuove regole alla luce del Digital Markets Act (DMA) che entrerà in vigore a marzo. Se ritenute in violazione delle nuove regolamentazioni, le nuove politiche di Apple potrebbero essere modificate.
In conclusione, la tassa di 50 centesimi di euro per ogni nuova installazione oltre il primo milione è uno dei principali motivi di critica delle aziende nei confronti di Apple. Gli sviluppatori sono chiamati a valutare attentamente i benefici e gli oneri finanziari della nuova politica prima di prendere una decisione.
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