spoiler, questi non sono vaccini

I vaccini non bastano, servono altri strumenti per combattere il virus. Questo è ciò che il tecnicoOrganizzazione mondiale della Sanità (CHI). Il Covid ha iniziato a correre veloce, ad oggi ce n’è più di uno al mondo 277 milioni di casi è quasi 5 milioni e mezzo di vittime.

Il nuovo ha sempre più paura Variante Omicron che viene trasmesso ancora più velocemente della variante Delta; sebbene le conseguenze sulla salute sembrino meno gravi grazie alla popolazione vaccinata, gli ospedali rischiano di sovraccaricarsi. Vaccini, mascherine, lavarsi le mani e distanziamento sembrano non bastare più e l’OMS sembra arrivare con uno nuovo quinta opzione per contrastare e combattere efficacemente la pandemia: ventilazione.

Esistono diversi modi per ventilare gli ambienti chiusi, è attualmente in corso uno studio per calcolare il rischio di infezione e un modello fisico per sviluppare standard di ventilazione negli ambienti pubblici. L’inverno è ancora lungo e tutti i mezzi per arginare la diffusione del virus sono fondamentali e vanno adottati.

I vaccini non bastano: il parere degli esperti

Di fronte alla quinta opzione per poter combattere il Covid, ventilazione, sorge una domanda: non bastano i vaccini?

Arriva per rispondere alla domanda Luca Fontana, tossicologo, funzionario tecnico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si occupa di ingegneria dei controlli ambientali per i centri Covid. I vaccini hanno la loro funzione, ma non bastano. Secondo l’esperto, qualunque sia la modalità di trasmissione, I i vaccini aiutano il sistema immunitario. Proteggono efficacemente contro malattie gravi e morte, ma non sono altrettanto efficaci contro le infezioni, quindi il il virus continua a circolare, anche se molte persone rimangono asintomatiche.

Uno degli ultimi problemi riscontrati è proprio quello di poter risalire al momento del contagio. Con il Variante Omicron siamo di fronte a una situazione nuova: i casi di reinfezione sono in aumento, ma non dobbiamo avere paura.

Questa non è una sconfitta dei vaccini, poiché mantengono la funzione cruciale di ridurre la pressione sul sistema sanitario.

Con queste parole il tossicologo ha voluto sottolineare l’importante ruolo svolto dai vaccini, ma in parte il problema rimane: la circolazione del virus impedisce che torni alla normalità, a rischio di favorire la comparsa di nuove varianti. Ecco perché è importante utilizzare qualsiasi mezzo di contrasto come ventilazione.

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OMS: per sconfiggere il Covid bisogna ventilare

L’CHI scommetti tutto sulla ventilazione. Questa nuova opzione potrebbe rivelarsi efficace nel ridurre il rischio di infezione all’interno.

Tuttavia, è importante continuare spaziatura, l’impiego di maschere, il vaccinazione, ma sicuramente investi in ventilazione è fondamentale per gestire il rischio di contagio. Attraverso questa pratica è possibile”ridurre la concentrazione di aerosol infettivi nell’aria e quindi ridurre il rischio di infezione“Come spiegato dal tossicologo Luca Fontana.

Il ventilazione non c’è altro da fare aerare i locali all’interno, in questo modo, è possibile portare aria pulita all’interno, mentre l’aria espirata, con l’aerosol infetto, all’esterno. Per garantire il successo di questa pratica, esiste un’importante misura ingegneristica: il ventilazione meccanica controllata, ma è anche possibile intervenire semplicemente finestre aperte. La prima opzione è più costosa.

Inoltre, negli ultimi anni sono stati sviluppati anche dei depuratori d’aria, che non è una soluzione definitiva: il la ventilazione rimane la prima opzione. Una soluzione utile per il controllo dei costi è il ventilazione personale, ovvero il semplice ricambio d’aria, limitato alla zona di respirazione dove un soggetto si trova in una posizione fissa.

È per questo motivo che l’OMS collabora dal 2020 con vari esperti per promuovere qualsiasi misura di contrasto al Covid, compresa quella della ventilazione. Il “tabella di marcia della ventilazioneAd esempio, fornisce consigli su come migliorare la ventilazione interna. Inoltre, da alcuni mesi, un gruppo di virologi, infettivologi, ingegneri, architetti e fisici sta lavorando alla quantificazione del rischio di trasmissione aerea del Covid: sono due i progetti.

  • Per creare un modello fisico da fornire ai governi per sviluppare standard di ventilazione negli ambienti pubblici.
  • Per creare un attrezzo accessibile a tutti con il calcolare il rischio di infezione.
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Secondo Fontana la soluzione sarebbe quella di investire sulla ventilazione, ricordando che tutti pagano le conseguenze negative del Covid e quindi bisogna capire che questa situazione non verrà superata a breve. Quindi abbiamo bisogno di un cambiamento strutturale nell’approccio alla pandemia, dobbiamo iniziare a pensare lungo termine.

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