Nelle prime due settimane di gennaio, il rendimento del BTP a 10 anni è stato in media intorno allo 0,58%. La crisi del governo ha poi spinto i rendimenti al rialzo nella seconda metà del mese scorso, portandoli in media allo 0,65% con punte dello 0,76%. Dopo l’annuncio del nome di Draghi, i rendimenti di mercoledì, giovedì e venerdì sono scesi in media allo 0,56%.
Secondo l’Osservatorio dei conti pubblici è meglio non considerare la parentesi della crisi politica, quindi l’enfasi è sulla differenza prima e dopo la crisi, non nel periodo intermedio. Secondo un calcolo meccanico, su circa 500 miliardi di titoli di Stato da rinnovare nel 2021, tra quelli in scadenza e le nuove emissioni, una diminuzione di 0,02 punti percentuali (la differenza tra lo 0,58% prima della crisi e lo 0,56% dopo la crisi del governo), i risparmi realizzati perché le casse dello Stato sono dell’ordine di 100 milioni di euro all’anno, nell’ipotesi puramente teorica che tutte le obbligazioni vengano rinnovate in questo momento a questo ritmo.
Se invece guardiamo alla differenza (0,9 punti percentuali) tra il rendimento che è aumentato mediamente allo 0,65% con la crisi e quello che è sceso allo 0,56% grazie all’effetto Draghi, il profitto, ancora teorico, si allunga a più di 900 milioni. Si segnala infine che la scelta dell’Osservatorio di utilizzare il rendimento del BTP decennale piuttosto che lo spread con il Bund tedesco evita di dover tenere conto del lieve aumento del rendimento (ancora negativo) del Bund che si è verificato in questi gruppi. aiutare a ridurre il differenziale.
Rally Draghi: in una settimana Milano + 7% In una settimana la Borsa di Milano ha accumulato aumenti di quasi il 7%. Poiché il divario tra BTP e Bund tedeschi è crollato di circa 24 punti base. Mentre le consultazioni sono in pieno svolgimento, sono stati i numeri dell ‘“effetto Draghi” nei mercati, che sono stati effettivamente innescati in un rally dopo che il mandato di formare un nuovo governo è stato dato al vecchio presidente della BCE. Da 21.572 punti, chiunque
chiuso venerdì scorso, l’indice Ftse-Mib, che venerdì ha nuovamente guadagnato lo 0,80%, ha raggiunto 23.083 punti, ovvero oltre 1.500 punti cumulativi.
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