Striscia di Gaza, demolita la sede di Hamas. Israele prepara l’invasione da terra

DELL’INCONTRO DI BEIRUT. Raid e bombardamenti continuano senza sosta, mentre Israele accumula truppe al confine con Gaza e richiama altri riservisti: i piani per l’ingresso di terra nella Striscia, hanno detto oggi i militari, sono in atto. La guerra con Hamas – mentre continuano i raid e il lancio di razzi su Tel Aviv e vicino agli aeroporti israeliani – rischia di scivolare in uno scontro diretto sul terreno e questa sera si intensifica con un altro dramma: un’intera famiglia, compresi quattro bambini. ucciso in un intenso bombardamento israeliano nell’area di Sheikh Zayed nel nord di Gaza, che ha provocato almeno 11 morti e 50 feriti, secondo la ricostruzione dell’agenzia palestinese Wafa. Fonti locali aggiungono che l’artiglieria israeliana ha successivamente colpito un’area composta da grandi condomini e che in questa seconda fase ci sono state altre vittime, mentre centinaia di residenti sono fuggiti.

L’aeronautica militare israeliana ha continuato a colpire obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza e ha demolito diversi edifici poco prima dell’alba. Tuttavia, le forze armate si stanno preparando anche per una possibile invasione di terra, la prima dal 2014. Il capo di stato maggiore generale Aviv Kohavi presenterà i piani questo pomeriggio ai leader politici, il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Benny Gantz. La pianificazione è affidata alla divisione Gaza e al comando dell’esercito del sud.

I raid notturni hanno preso di mira una serie di edifici a Gaza e nei sobborghi, dove i servizi segreti hanno identificato i centri strategici di Hamas. Sono state distrutte la sede della banca centrale, dove sono custoditi i dollari del Qatar, la casa di un alto comandante e un edificio che ospita la sede dei servizi di sicurezza del gruppo islamista. L’obiettivo è paralizzare la funzionalità del braccio armato, in particolare il braccio missilistico. Finora gruppi militanti hanno lanciato 1.500 razzi. Ci sono sette vittime israeliane, tra cui un bambino di cinque anni, 67 vittime palestinesi, di cui 14 minori.

Sul fronte interno, Netanyahu è intervenuto a tarda notte. Ha annunciato l’invio dell’esercito, così come la polizia di frontiera già mobilitata, nelle città arabe in rivolta. Il primo ministro ha denunciato “l’anarchia” e ha anche avvertito gli estremisti ebrei di destra: “Niente può giustificare gli attacchi arabi agli arabi e niente può giustificare gli attacchi degli ebrei agli arabi”.

Invece, Gantz ha già spostato dieci compagnie di polizia di frontiera, solitamente impegnate in Cisgiordania. Gli scontri si sono estesi da Lot ad Accra, dove un 30enne di origine ebrea è rimasto gravemente ferito. Manifestanti arabo-israeliani si sono scontrati con la polizia, 374 arrestati. Gravi disordini anche a Kafr Kassem. L’attenzione su Lod e sugli altri sobborghi di Tel Aviv è altissima.

Se la tensione non viene gestita adeguatamente, Israele potrebbe scivolare per la prima volta nella sua storia in una guerra settaria entro i suoi confini riconosciuti. L’allarme è arrivato anche dall’altra parte dell’Atlantico. Il segretario di Stato Anthony Blinken ha chiamato Abu Mazen e ha chiesto di fermare i lanci di razzi. “Ho espresso le mie condoglianze per la perdita di vite umane e ho sottolineato la necessità di fermare gli attacchi missilistici per abbassare la tensione. Sia gli israeliani che i palestinesi meritano libertà, dignità, sicurezza e prosperità ”. L’ultima frase segna una rottura con le posizioni dell’ex amministrazione Trump. Allude alla soluzione dei “due stati”, di nuovo sul tavolo delle trattative con Biden.