Il 18enne carrarese, n. 249 Atp, si sbarazza del giapponese in due set e continua a stupire: domani affronterà il tedesco Koepfer, n. 97, dalle qualifiche come azzurro
E chiunque pensasse che la partita contro il Wawrinka fosse una corsa casuale della giovinezza, ora dovrà cambiare idea. Lorenzo Musetti vince ancora. Il ragazzino allenato da Simone Tartarini, che ha compiuto 18 anni il 3 marzo, ha messo a tacere anche un giocatore stagionato come Kei Nishikori, un giapponese di 12 anni che nella vita è finito anche al numero 4 con un 6-3 6-4. mondiale (marzo 2015) e di disputare la finale degli US Open (2014) davanti all’attuale numero 35 Atp anche se solo un anno fa era ancora numero 5 e definitivamente tra i primi 10. Lorenzo, per il momento è 249. Basta la faccia di Kei alla fine del primo set per capire parte del match. Era incredulo. Non autorizzato. Ci puoi scommettere che stava pensando: “Ma da dove viene questo marziano?” Da Carrara. E cresce.
Andiamo
–
Lorenzo scatena colpi precisi e coraggiosi, una lunga linea di rovescio, proiettili corti, salve. Nishikori si difende dall’esperienza e talvolta punisce con una certa severità i colpi di kamikaze di Musetti. Ma ci sono molti “go!” che riempiono la centrale. Sì, Lorenzo festeggia con “come on”, in inglese. Non è un gesto di cortesia (non necessario per altro) all’avversario, Musetti lo fa sempre, lo ha fatto anche nell’ultimo match di qualificazione contro l’amico Zeppieri, il match che gli ha permesso di ‘entrare nella tabella principale.
La gara
–
Nel primo set ha resistito a tre occasioni giapponesi per un contropiede per 1-1 e nel game successivo ha rotto il servizio. Andiamo! Quindi sale a 6-3. E meno male, nell’intervista odierna alla Gazzetta, ha detto che “l’aspetto mentale era un po ‘il mio punto debole, ma trovo equilibrio”. Questo mostra. Il secondo set è più equilibrato, ma quando sul 4-3 per l’avversario, 30 tutti, Lorenzo risponde allo smash di Nishikori con un passante che si ritrova in corner, è lo stesso giapponese ad applaudire, piazzando addirittura un sorriso sincero. “No, non è un marziano, è un ragazzo di puro talento.” Sul 4-4, la luce salta. Guasto totale al Centrale, circa un quarto d’ora dopo il Pietrangeli, dove il match tra Monfils e Koepfer era già stato interrotto. Otto minuti di spegnimento imprevisto e si riaccendono i riflettori. E accendono solo Musetti, che rompe e sarà utilizzato per la partita. Va sotto il 30-0, torna sul 30-30, Nishikori manda in rete ed è a punto. Mandano i giapponesi sull’attacco di Lorenzo. Brividi. E ora al secondo turno c’è il tedesco Koepfer (97 Atp) che ha battuto Monfils 6-2 6-4: sembra incredibile, ma c’è un’opportunità per arrivare ai quarti di finale. Intanto ci sono quattro italiani al secondo turno a Roma, non succedeva dal 79. Ma visto che i ragazzi lo adorano, possiamo davvero aspettarci di tutto.
17 settembre 2020 (modifica il 17 settembre 2020 | 23:02)
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