La “grande raccolta fondi” per finanziare le cause giudiziarie contro le “elezioni rubate” è stata un successo. L’ex presidente si prepara a candidarsi nel 2024?
Donald Trump ha 102 milioni di dollari in contanti. Risorse da dedicare alla politica. Solo nei primi sei mesi del 2021 ha raccolto 82 milioni di dollari. Cifre importanti per un ex presidente bandito dai social, accusato apertamente dai democratici di aver istigato l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio e con la giustizia che indaga sulle vicende delle sue società.
Trump non ha mai smantellato la sua macchina elettorale. Infatti, dopo la sconfitta dello scorso novembre, ha subito lanciato una raccolta fondi per finanziare, secondo lui, i processi “contro le elezioni rubate”. La “grande raccolta” ha mobilitato, prima di tutto, la sua base elettorale con una fitta corrispondenza via e-mail e grazie al sostegno di televisioni e radio locali.
Gli strumenti utilizzati, i cosiddetti “Comitato di azione politica” (Pac), ce ne sono due: Salva l’America, formato subito dopo la vittoria di Joe Biden, e il classico Rendi l’America più bella, il marchio del debutto nel 2016. Inoltre, anche il sito DonaldJTrump.com accetta pagamenti. Sabato 31 luglio l’ex presidente ha annunciato di aver comunicato i dati finanziari del primo semestre dell’anno alla Commissione elettorale federale, come previsto dalla legge. Dal 1 gennaio al 30 giugno 2021 sono stati confiscati “82 milioni di dollari da 3,2 milioni di contributori”. La somma si aggiunge ai 40 milioni già in tasca, portando il totale a 102 milioni di dollari. Infatti, secondo un’analisi del New York Times, anche Trump avrebbe beneficiato dei contributi indirizzati al sito WinRed, guidato dai repubblicani. Qui sarebbero arrivati 34,3 milioni di dollari: il 75% è poi finito nelle casse trumpiane, mentre il 25% è rimasto a disposizione del partito.
Ma, al di là dei dettagli, tutte queste cifre mandano un segnale molto chiaro al mondo politico americano. Donald Trump è ancora sul campo e, con ogni probabilità, intende restarci a lungo. L’ipotesi più comune è che l’ex costruttore di New York stia, in effetti, già facendo una campagna per il peR le elezioni presidenziali del 2024. Molti credono che Trump svolgerà anche un ruolo chiave nelle elezioni di medio termine del novembre 2022, andando dietro a “traditori” e “repubblicani fasulli” alle primarie.
Sarà davvero così? Le indicazioni del territorio sono contraddittorie. È vero, nelle ultime settimane Trump ha appoggiato alcuni corteggiatori. Ma quasi solo a parole, limitando il più possibile gli aiuti finanziari. Il caso più evidente è quello di Susan Wright, candidata per una cavalcata in Texas. Donald lo aveva ricevuto a Mar-a-Lago, ma solo all’ultimo momento aveva dato il via libera a un investimento limitato in pubblicità. Alla fine, Wright fu sconfitto da un repubblicano moderato. I media statunitensi si sono chiesti: la presa di Trump sui conservatori si sta indebolendo? Forse. Il rapporto di ieri suggerisce un’altra spiegazione, tuttavia: Trump sta ancora attirando denaro e forse molto sostegno. Ma, cosa più importante, si concentra su una singola corsa. Il suo.
1 agosto 2021 (modificato il 1 agosto 2021 | 22:29)
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