Un ponte rivoluzionario: la meraviglia dell’ingegneria italiana che batte i record

Un ponte rivoluzionario: la meraviglia dell’ingegneria italiana che batte i record

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L’Italia progetta di collegare la Sicilia alla terraferma con il ponte sospeso più lungo del mondo. Il ponte ha una campata di 3.300 metri, non meno del sessanta percento in più rispetto all’attuale detentore del record, il ponte Canakkale in Turchia. L’ambizioso progetto, guidato dal ministro delle Infrastrutture italiano Matteo Salvini, ha affrontato molte sfide politiche e tecniche.

Con un’altezza di 380 metri, lo Stretto di Messina sarà il ponte più alto del mondo. Progettato per trasportare 6.000 veicoli all’ora e 200 treni al giorno, il ponte ridurrà drasticamente il tempo di percorrenza tra la Sicilia e l’Italia continentale da due ore a meno di dieci minuti. Alcuni critici affermano che il progetto, ora stimato in 8,5 miliardi di euro, funge da pedina politica e alimenta il populismo infrastrutturale, mentre i sostenitori lo vedono come un simbolo dell’abilità tecnica italiana.

Un secolo in divenire

L’idea di un ponte che collegasse la Sicilia alla terraferma italiana risale all’epoca romana, dove sarebbero state costruite strutture temporanee utilizzando botti e barche. L’idea è stata rivista da Mussolini, ma ci è voluto fino al governo Berlusconi nei primi anni 2000 perché Bruxelles svincolasse i soldi. Nel 2009 la Società dello Stretto di Messina si è aggiudicata un contratto di costruzione, ma il progetto è stato interrotto nel 2013 a causa di tagli di bilancio. Ora il primo ministro italiano Giorgia Meloni vuole finanziamenti dell’UE per la proposta da un miliardo di dollari, con la costruzione che potrebbe iniziare tra due anni e durare circa cinque anni.

I fautori del ponte affermano che il ponte gioverà all’economia lenta della Sicilia, colmerà il divario di ricchezza dell’Italia e farà risparmiare tempo e denaro sui lunghi viaggi marittimi per i mercantili del canale da Suez. Inoltre, il collegamento ferroviario e stradale allenterebbe la pressione sui servizi di traghetto sovraffollati. Tuttavia, i critici sostengono che il ponte sarebbe uno spreco di risorse pubbliche e comporterebbe rischi in una zona sismica attiva. Gli ambientalisti sono anche preoccupati per possibili danni agli ecosistemi locali e al paesaggio.

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Pedina politica o meraviglia tecnica?

Uno dei motivi per cui il progetto è stato ripetutamente annullato è l’interesse politico e finanziario. Secondo Nicola Chielotti, docente senior di diplomazia e amministrazione internazionale alla Loughborough University di Londra, i gruppi di interesse traggono vantaggio dalla pianificazione anche se il ponte non arriva mai. Lo stesso Salvini ha ammesso che “costa meno fare il ponte che non farlo”.

La politicizzazione del progetto, con per lo più il sostegno della destra e l’opposizione della sinistra, potrebbe anche essere un caso di “populismo infrastrutturale”, ha detto Angelini. La retorica nazionalista che circonda il ponte posiziona il ponte come un simbolo della grandezza dell’Italia e della capacità della nazione di costruire un ponte più lungo di qualsiasi altro nella storia.

Sfide tecniche e innovazioni

L’attuale progetto dello Stretto di Messina è costituito da un ponte sospeso a campata unica con una lunghezza di 3.300 metri. I primi piani prevedevano tre campate, con due piloni incassati nel mare e ciascuno affondato tra gli ottanta ei cento metri sotto il livello del mare, ma ritenuti impraticabili a causa delle forti correnti nello stretto e dei rischi per la navigazione.

I ponti sospesi, il tipo di ponte più elaborato al mondo, hanno una lunghezza compresa tra 2.000 e 7.000 piedi. Il ponte sospeso più lungo esistente oggi è il ponte Akashi Kaikyo in Giappone, con una campata di 6.527 piedi e una lunghezza complessiva di 12.828 piedi. Questi ponti richiedono stabilità aerodinamica per ridurre al minimo le vibrazioni e le oscillazioni poiché sono sensibili alle forze del vento.

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Una nuova era per l’Italia?

Una volta completato, il ponte sullo Stretto di Messina avvicinerà i circa cinque milioni di abitanti della Sicilia al resto d’Italia e ridurrà il tempo di viaggio in treno da circa due ore a meno di dieci minuti. Nonostante le numerose sfide politiche e tecniche, questo ambizioso progetto potrebbe annunciare una nuova era per l’Italia e le sue capacità tecniche. Mentre i critici affermano che il progetto funge da pedina politica e alimenta il populismo infrastrutturale, i sostenitori lo vedono come un simbolo dell’abilità ingegneristica italiana e una testimonianza della capacità della nazione di superare gli ostacoli.

Fonti utilizzate da Laio per scrivere questo articolo:

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