Us Open, storica doppietta di Berrettini e Sinner

Mai due azzurri al secondo turno. Matteo contento della sua condizione fisica: “Avevo bisogno di una partita nelle gambe, oggi non mi sono perso nulla”. Jannik ha battuto anche gli applausi avversari: “In un ambiente del genere tiri fuori il meglio”

Ci tenevano collegati in TV o in diretta tutto il pomeriggio e la sera. Un sabato ordinario che si trasforma in un sabato speciale grazie a Matteo Berrettini e Jannik Sinner che, dopo due epiche battaglie nel quinto set, hanno condotto per i primi due italiani nel secondo turno degli Us Open. No, questo non era mai successo a Flushing Meadows, dovevano succedere, Matteo e Jannik per raggiungere un altro record storico per il tennis italiano. Dieci set di sofferenza, 7 ore e mezza di giro sulle montagne russe tra set persi, set vinti, prestazioni a 225 km/h e rovesci dei passanti. Ma ne è valsa la pena e lunedì saranno ancora in campo i nostri due, Berrettini contro Otte e Sinner presumibilmente contro Sasha Zverev.

spirito romano

Al secondo errore di fotocopia consecutivo, Matteo Berrettini in un momento difficile e sotto il caldo torrido del mezzogiorno newyorkese non ce la faceva più. Lui, di solito molto moderato, gridava: “Sono de coccio!!”. La tipica espressione romana per “Io sono una grande testa”. Bel momento nel “dramma” competitivo: “Sì, mi sono lasciato andare! Quindi devo aver riso pensando che forse Flushing Meadows non l’avesse ancora sentito… Comunque a questo punto posso definirmi un ambasciatore del romanticismo nel mondo. parte, a quel punto avevo bisogno di sfogarmi un po’, di tirare fuori un po’ di energia.” Bisogna ora recuperare in tempo per la sfida di lunedì con Oscar Otte, che battendo Andreas Seppi ha evitato un derby tutto blu agli ottavi: “Dovrò riposarmi e recuperare le energie, dopo l’infortunio ho detto a diversi volte che avevo bisogno di partite e battaglie per trovare il ritmo, oggi direi che non me lo sono perso”.

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Il peccatore e il popolo

Jannik Sinner è esausto dopo la maratona di quasi quattro ore con Monfils. Pesante, soprattutto perché il pubblico era tutto per i francesi che mettevano in scena e si prendevano cura degli applausi. Abbiamo appena perso le cose girando verso Lamonf. Un bel peso sulle spalle a 20 anni: “L’atmosfera era davvero pazzesca, grazie mille”, confida subito dopo la partita con un tocco di ironia. Per la prima volta giocherà il secondo turno a New York dopo le esperienze a Parigi, che sicuramente lo hanno aiutato in termini di esperienza: “Mi piace giocare 3 su 5, anche se preferisco finire prima che al 5°. set. se possibile… sono tempi duri che bisogna cercare di superare, e sono felice di poter tirare fuori il miglior tennis quando conta”.

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