Vaccini, allarme regionale: poche dosi, rischio di interruzione. Ma Figliuolo rassicura: nuovi arrivi – Corriere.it

Secondo l’ultimo decreto sul Covid, in caso di forte calo dei contagi e se il piano vaccinale viene rispettato, si può prendere in considerazione la riapertura nelle regioni. Sì, ma il piano vaccinale è una nebulosa, una massa di numeri traballanti che cambiano ogni giorno e che dipendono non solo dalle capacità delle Regioni ma anche dalla disponibilità di vaccini, con le aziende che spesso ritardano le consegne e fanno saltare tutti i programmi. Per questo alcune Regioni, come Veneto, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Puglia e Veneto, lanciano l’allarme e annunciano la sospensione della campagna: “Stiamo finendo le dosi”. E per questo il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha detto: “Sarebbe bello se il governo smettesse di dare le date. Stiamo zitti, parliamo delle cose quando hanno finito “. Ci rassicura invece il commissario straordinario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo: “Molto presto avremo una grande disponibilità di vaccini. Daremo vita alle trombe ”.


Ritardi regionali

Questo mese dovrebbero arrivare 8 milioni di dosi, oltre a quelle arrivate nei giorni scorsi. Ma i tempi sono incerti. 7,31 milioni di dosi aggiuntive di farmaco monodose J&J in arrivo nel trimestre, ma nessuno sa quando. Le regioni non sono particolarmente in ritardo: la somministrazione media è dell’84% delle dosi disponibili. In fondo alla classifica ci sono Calabria (81,1%) e Sardegna (83,2%). Un altro discorso lungo più di 80 anni. In questo caso, le percentuali oscillano. La Lombardia ha avuto mille problemi con il suo portale Aria e le vaccinazioni per i 75-79 anni non partiranno fino al 12 aprile.

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Covid e vaccini: prospettive

La situazione nel Lazio

“Oggi si vaccina poco o niente, solo chiamate – ha detto con noncuranza il presidente veneziano Luca Zaia – Abbiamo solo Pfizer in magazzino. Le restanti 83.000 dosi saranno esaurite ed entro domenica saranno terminate. “” Il mio sogno – dice l’assessore regionale del Lazio Alessio D’Amato – è vaccinare l’80% della popolazione entro metà agosto, esclusi gli 0-16 non soggetti a vaccinazione “. Il Lazio attualmente viaggia al ritmo di 25mila vaccinazioni al giorno. L’obiettivo è arrivare da 50 a 60.000 al giorno, ovvero circa 1,8 milioni al mese, per raggiungere l’obiettivo dei 4 milioni entro l’estate. Ma aspettare i vaccini rallenta tutto. Una dote di 122.000 Astrazenecas era prevista per il 29 marzo, ma non è stata vista. Se arriva sabato riprende, altrimenti gli hub devono chiudere. Dei 25.000 vaccini, da 7 a 8.000 sono Astrazeneca, l’altro Pfizer e, in misura minore, Moderna. Sono 120 gli hub, tutti monomarca, di cui 35 riservati ad Astrazeneca.
il Il presidente Nicola Zingaretti ha annunciato che dal 20 aprile le farmacie vaccineranno la fascia di età 55-60 con J&J, il farmaco monodose. Il problema è che, a seconda della Regione, non si sa quante dosi arriveranno e quando. Il Lazio pesa il 10% sul territorio nazionale, con i suoi 6 milioni di cittadini interessati. Ci sono 1000 farmacie pronte per essere somministrate, ma per continuare servono le fiale.

1 aprile 2021 (modifica il 1 aprile 2021 | 22:48)

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