Vaccini contro l'influenza Stop e riavvio per il piano - EcoDiBergamo.it

Vaccini contro l’influenza Stop e riavvio per il piano – EcoDiBergamo.it

La vaccinazione contro l’influenza per questo autunno sarà cruciale nella lotta contro la pandemia di Covid: gli scienziati spiegano che sarà essenziale essere in grado di distinguere i sintomi dal nuovo coronavirus da quelli dovuti alle sindromi stagionali. E settembre è già dietro l’angolo: la Regione sta raccogliendo piani per la campagna antinfluenzale 2020-21 degli Ats of Lombardy, ma sembra che quello di Bergamo abbia bisogno di aggiustamenti. Inviato pochi giorni fa, è stato ritenuto insufficiente.

E la preoccupazione cresce da molti lati: l’area bergamasca sarà pronta ad affrontare le incognite di un inverno in cui i casi di influenza potrebbero sommarsi a quelli di Covid? L’organizzazione di una campagna di vaccinazione facile da prevedere molto complicata, con le regole di spaziatura e anti-smembramento imposte dalla necessità di contenere i nuovi contagi di Sars-Cov2, sarà istituita e la prova di eventi imprevisti? Secondo quanto emerge dalla Regione, sembrerebbe che il piano presentato nei giorni scorsi da Ats Bergamo sarebbe incompleto e poco dettagliato, con le ipotesi di lavoro dei tre ASST, le società territoriali sociali e sanitarie responsabili attraverso Presst, secondo la riforma regionale, mancherebbe la gestione delle amministrazioni per le vaccinazioni, mentre mancherebbe l’intero fronte territoriale, con dettagli su spazi e numeri e la “fetta” di vaccinazioni coperta, ed è la più sostanziale, dai medici di medicina generale. Questo mentre l’obiettivo lombardo è quello di aumentare, e di gran lunga, la copertura dell’influenza per tutte le categorie considerate più a rischio e che quest’anno, proprio per lo spettro della pandemia di Covid, si allarga la popolazione, dato che è previsto all’età di 60 anni, il diritto alla vaccinazione antinfluenzale gratuita che fino al 2019 è iniziata dall’età di 65 anni.

READ  Come va l'economia italiana e degli altri "paesi problematici"?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *