Lunghe code davanti alle farmacie e cittadini esasperati il primo giorno di prenotazioni per anziani. Il segretario Federfarma Milani: “Situazione drammatica, richieste da 5 a 10 volte superiori al tetto massimo che il sistema può sopportare”. Verso la fine della mattinata il lento miglioramento e la graduale eliminazione delle richieste
TRIESTE In Friuli Venezia Giulia riaprono le agende di prenotazione vaccino anti-Covid riservate ai cittadini dagli 80 anni in su e subito affrettata la prima dose, con oltre 14.000 prenotazioni (fino all’ora di pranzo) registrate nella regione tra telefonate un solo numero e Coppa . Tant’è che il sistema informatico si è rotto, solo per ricominciare alla fine della mattinata.
È quello che è successo oggi, mercoledì 10 febbraio, a Trieste. Il guasto del computer ha comportato lunghe code davanti alle farmacie con persone a dir poco esasperate.
La conferma arriva da Marcello Milani, presidente di Federfarma Trieste e segretario regionale di Federfarma Fvg: “In mattinata la situazione è stata drammatica e non per colpa nostra ma perché il sistema informatico di Insiel si è rotto: è calibrato per far fronte a un certo numero di richieste. al minuto, ma oggi le richieste sono state da 5 a 10 volte superiori al tetto massimo previsto. E così il sistema viene ignorato, come nel caso delle code in autostrada ai pedaggi durante l’esodo festivo. Stiamo aspettando che la Regione migliori il servizio o il carico di lavoro dovrà essere diluito “.
Durante la mattinata la situazione è poi lentamente migliorata, con la graduale eliminazione delle riserve.
I vaccini di fase 2 del piano regionale – va ricordato – possono essere prenotati presso gli sportelli Coppa delle autorità sanitarie, farmacie autorizzate e call center regionale allo 0434 223522.
Nella regione di Trieste, Giulia Asugi ha individuato come siti di vaccinazione: ospedale di Cattinara, ospedale Maggiore, distretto 3 di Muggia, distretto 1 di Aurisina. Per la regione dell’Isonzo i siti di vaccinazione saranno San Polo di Monfalcone e San Giovanni di Dio di Gorizia.
La fase 2 si sovrapporrà alla fase attuale, con un potenziale di 108.000 persone: i nati dalla classe del 1941. I soggetti più fragili, che vengono accuditi a casa, saranno contattati direttamente dalle autorità sanitarie e vaccinati a casa: circa 15.000 persone. Gli altri 93.000 potranno prenotare fino al 28 marzo nelle farmacie aderenti, in Cups o tramite call center (guasti informatici, se consentiti), senza che sia necessaria alcuna prenotazione con i medici di famiglia. La data della seconda iniezione verrà quindi impostata e riceverà la prima. L’obiettivo è vaccinare 78.000 persone di età superiore agli 80 anni entro il 25 aprile.
Nel frattempo, martedì, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo schema di priorità vaccinale deciso dal Ministero della Salute. Il piano definisce ora sei gruppi target per la fase successiva della campagna, una volta coperti gli operatori sanitari, gli ospiti e il personale di RSA e gli ultraottantenni.
Tra le novità, oltre alla scelta di collocare “persone estremamente vulnerabili” nella prima tranche prioritaria, il fatto che il vaccino AstraZeneca sia destinato solo alla sesta categoria, ovvero agli under 55 senza patologie, “Può essere ha subito avviato, parallelamente a quella dei soggetti prioritari della prima fase (con i vaccini Pfizer e Moderna) la vaccinazione dei soggetti dai 18 ai 55 anni con quella di AstraZeneca, del personale docente e non docente e delle università, le forze armate forze dell’ordine e polizia, ambienti a rischio come carceri e luoghi di comunità e personale dei servizi essenziali “
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