Vaccino Astrazeneca, il personale scolastico era preoccupato per la seconda dose. I sindacati chiedono chiarezza

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La nuova circolare è stata inviata alle agenzie proposte con cui il Ministero della Salute ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino AstraZeneca, raccomandandolo dopo i 60 anni, ma ribadendo che è approvato prima dei 18 anni.

Tuttavia, ci sono preoccupazioni tra il personale scolastico. Il 68% ha ricevuto la prima dose, solo lo 0,5%, tuttavia, entrambe.

A questo proposito, Adnkronos ha intervistato i principali sindacati del mondo scolastico.

Di Maddalena Gissi (Scuola Cisl): “Le varie e continue raccomandazioni sull’utilizzo del vaccino Astrazeneca potrebbero mettere a repentaglio l’entusiasmo e la massiccia partecipazione alla campagna vaccinale del personale scolastico, un pubblico di oltre 500.000 dipendenti sotto i 55 anni e in maggioranza donne. Chiediamo di essere informati come cittadini e come personale scolastico. Abbiamo un grande obiettivo: tornare a scuola in sicurezza e rimanerci per i prossimi mesi senza ulteriori interruzioni. Contiamo su una vasta campagna di informazione e chiediamo al Ministero uno specifico incontro del tavolo permanente con la presenza dei rappresentanti della sanità e del CTS ”.

Di Alessandro rapezzi (Flc Cgil): “Ciò che preoccupa è il silenzio delle autorità. È necessario, soprattutto ora in un momento delicato della campagna vaccinale, che ci raccontino cosa sta succedendo: è sospeso, è bloccato per le donne under 60? e chi ha preso la prima dose? Nel nostro settore – ricorda Rapezzi – c’è una percentuale molto alta di donne sotto i 60 anni, vanno rassicurate. Abbiamo bisogno di un consiglio medico su come farlo. Le autorità sanitarie, il Ministero della Salute, il CTS o l’ISS dovrebbero fornire immediatamente informazioni sullo stato dell’arte ”.

Di Pino Turi (Scuola Uil): “Il mondo scolastico è in grande fibrillazione perché il vaccino Astrazeneca ce l’ha ha riguardato principalmente i lavoratori scolastici vaccinati per categoria e non per età, per consentire l’apertura delle scuole in presenza e in sicurezza. Molte insegnanti sono anche giovani donne che ora stanno aspettando il richiamo e che sono ovviamente preoccupate. Ora – ribadisce – la parola deve passare al ministro della Salute, per dare indicazioni precise anche per evitare un rallentamento del piano vaccinale che, a nostro avviso, dovrebbe invece essere accelerato e accompagnato da nuovi provvedimenti in materia di rintracciabilità. In questa fase – conclude – è necessario adeguare il piano di sicurezza anche secondo le procedure dei prossimi esami di stato, in tutta sicurezza ”.

Infine Rino di meglio (Gilda): “Mi limiterò ad osservare che questa è una raccomandazione esattamente contraria alla prima che ricordo di averla indicata sotto 55. Mi chiedo cosa fare della seconda dose. sin dal primo ha coinvolto molti docenti ”.

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