Dopo i ritardi organizzativi dei primi giorni, l’amministrazione di farmaco anti-Covid in Italia sembra che stia avvenendo a ritmi sostenuti. Non sono ancora disponibili i dati definitivi per le iniezioni effettuate martedì 5 gennaio, ma il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri stava anticipando Tg1 che la giornata potrebbe finire con un totale di “235mila italiani vaccinatiCiò significa che sono state somministrate quasi 60.000 dosi in 24 ore, una cifra vicina a obiettivo di 65.000 al giorno ritenuto necessario consumare tutte le fiale attualmente disponibili nel nostro paese. Anche lunedì 4 gennaio è stata raggiunta la soglia dei 60.000, a tal punto che fonti di Palazzo Chigi hanno parlato di “a disco nel contesto diUnione europea“. Anche qui Germania al suo meglio, il 30 dicembre, era passato di lì 54mila dosi in 24 ore. L’Italia è seconda nell’Ue per numero di vaccinazioni, dietro a Berlino “che, però, ha potuto contare su un budget iniziale superiore“.” La macchina organizzativa sta accelerando e, entro poche settimane, viaggerà in forte espansione“, Spiegano ancora da Palazzo Chigi. L’Italia attualmente riceve circa ogni settimana 470 mila dosi il farmaco Pfizer-BioNTech: dopo i primi 9.750, altri 469.950 sono stati consegnati tra il 30 dicembre e il 1 gennaio.
Il nuovo carico era previsto Dal Belgio lo stesso giorno, ma Arcuri ha spiegato che una parte non verrà consegnata e verrà spedita nei prossimi giorni. “Pfizer è in ritardo, ha alcune modifiche da apportare poiché probabilmente è comprensibile“, Ha spiegato sempre l’assessore a Tg1. “Sta lottando con a distribuzione molto complessa che riguarda tutti i paesi dell’UE, sono convinto che presto saranno in grado di standardizzare e migliorare il servizio che forniscono al nostro paese ”. Nel frattempo, l’obiettivo del governo è di accelerare le procedure amministrative – attualmente affidate al Regioni – in vista della seconda fase della campagna vaccinale che inizierà non appena tutti i medici del Paese saranno immunizzati contro Covid. Infatti, entro la fine del mese, l’assessore ha in programma di inviare “una prima parte” del 12mila operatori sanitari reclutati tramite un bando di gara e che in teoria non dovrebbero essere utilizzati fino alla fine dell’inverno. Già previsto per il 6 gennaio durante un vertice tra il ministro delle Autonomie, Francesco Boccia, il capo della salute, Roberto Speranza, le Regioni e la stessa Arcuri per affrontare il tema degli operatori dediti ai vaccini.
In effetti, non tutte le regioni operano alla stessa velocità. In attesa della pubblicazione dei dati per il 5 gennaio, martedì alle 18, risulta che il provincia di Trento somministrato 3.367 su quasi 5.000 dosi attualmente disponibili (67,7%), il Lazio è più di 29mila vaccinazioni (64,8%), così come Toscana e Veneto che ha consumato più della metà della prima carica disponibile. Il Lombardia sale al 14%: dopo la polemica finitainizio del flop dalla regione più colpita da Covid, il consulente sanitario Giulio Gallera assicurò che da lunedì 4 gennaio sarebbero stati eseguiti 6mila vaccinazioni al giorno. È stato così: la Lombardia amministrata nelle ultime 24 ore 6491 dosi. Chi invece sta ancora andando molto lentamente, sia in vaccini assoluti che in percentuale, lo sono soprattutto Sardegna (965, 7,5%) e Calabria (771, 6%).
Rispetto agli altri paesi diUnione europea, dove la campagna vaccinale è iniziata allo stesso modo il 27 dicembre, l’Italia resta al secondo posto per le dosi somministrate, dietro solo il Germania. Dati forniti da Il nostro mondo di dati (aggiornato con poche ore di ritardo, ed) dicono che la sera del 5 gennaio Berlino si esibì 316mila vaccinazioni. Nel rapporto tra le dosi somministrate e la popolazione totale spicca l’UE Danimarca (0,89%), seguita da Germania, Croazia e Italia. Guardando nello specifico a come si sta svolgendo la campagna tedesca – fino ad ora quella che ha toccato più persone – si nota anche che il maggior numero di dosi inoculate in un giorno risale al 30 dicembre, quando furono vaccinate. . 54mila persone (dati forniti dall’Istituto Robert Koch). Con i dati di lunedì 4 gennaio e martedì 5 l’Italia ha invece raggiunto quota 60mila in 24 ore.
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