Vaccino Covid, regioni settentrionali chiedono dosi di AstraZeneca fermate al sud, da governo non ridistribuzione – Corriere.it

L’hanno chiamata “Astranight” anche per dare colore durante quelle serate di coprifuoco. A Matera – dalle 22 alle 6 di questa mattina – c’era un motivo valido per tutti quelli tra i 60 ei 79 anni di uscire di casa: l’amministrazione del siero della multinazionale anglo-svedese che in Basilicata il mese scorso è andata un po ‘ a scatti e inizia a vederlo Il 46% delle dosi è ancora in frigorifero. È vaccinazione allo sportello: senza prenotazione e in ordine di tempo. I primi 750 in ordine di arrivo si sono assicurati ieri il vaccino riducendo le scorte accumulate. In Puglia lo hanno fatto il 16 aprile davanti al centro commerciale “Porte dello Jonio” a Taranto. Rimani in macchina e aspetti la puntura finché non finisci le dosi, un modello già utilizzato per i tamponi Covid.

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Il caso della Campania

Non è un caso che la regione guidata da Michele Emiliano abbia un uso eccessivo

AstraZeneca rispetto ad altre regioni: congelare solo il 19% delle fiale, necessario per i solleciti alla scuola e al personale sanitario. Nel Campania Vincenzo De Luca – preoccupato per lo scetticismo collettivo – ha spezzato le remore sui secoli rialzando la struttura dell’assessore guidato dal generale Francesco Figliuolo. A Marcianise, il 3 maggio, 2.500 giovani tra i 18 ei 30 anni sono stati vaccinati con Vaxzrevia. Martedì stesso schema: altro “astra-day” a Caserta.


In Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte

È l’incentivo temporale, soprattutto nelle regioni in cui AstraZeneca

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è considerato con sospetto nonostante i dati di farmacovigilanza neghino completamente la validità del ragionamento. Poiché gli anziani preferiscono i farmaci a RNA messaggero, le dosi di Vaxzrevia si accumulano ed è necessario dare una spinta inoculando prima chi dovrebbe aspettare ancora un po ‘. Nel Lombardia tuttavia, non è necessario alcun supporto. Il lavoro di educazione collettiva sulla droga è stato svolto da operatori sanitari che hanno smantellato ogni resistenza. La stessa cosa è successa in Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. Non a caso le regioni più colpite – in termini di morti e ricoveri – dalla pandemia.

“Federalismo vaccinale”

Per questo si sta realizzando un fronte nord a cui si è unito ieri il presidente della Regione Piemonte, Alberto. Cirio, che chiede al commissario Figliuolo di aprire la breccia ridistribuendo le dosi fisse in Sicilia, Campania e Calabria. Si tratta dell’ennesimo tentativo di federalismo vaccinale a cui il governo si oppone, consapevole che le proiezioni sulle forniture alle case farmaceutiche ci permettono di respirare tra qualche mese.

560mila persone con più di 80 anni ancora da vaccinare

Tuttavia, la corsa alle amministrazioni è inevitabile:

anche la curva di contagio diminuisce a causa dell’effetto del vaccino ed è ovvio che la concorrenza delle regioni sulle amministrazioni alza i dati dei morsi: la scorsa settimana 3.200.944 morsi, appena sotto i 500.000 al giorno anche per l’effetto weekend che fa scendere i numeri. Tuttavia, più di 560.000 persone over 80 e almeno 1,5 milioni over 70 devono ancora essere coperte.. Ieri 10.167 casi Covid (per un totale di 4.102.921), il tasso di positività è del 3%, 224 morti (122.694 vittime da febbraio 2020). I posti occupati in terapia intensiva sono 2.211 (42 in meno rispetto a ieri).

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9 maggio 2021 (modifica il 9 maggio 2021 | 9:58)

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