“Non potevamo fare la mostra? Sì. Avremmo dovuto evitare di farlo? Forse sì … Per noi la risposta corretta è: non potevamo farlo”: Alberto Barbera, nel imminente apertura di Venice 77 (2-12 settembre), cattura l’aria che spara, un misto di palpabile preoccupazione-agitazione, che interrompe il rito della vigilia del festival fatto di emozioni per film da tutto il mondo da scoprire, critiche calde tra gli spettatori dopo le proiezioni, l’idea sicuramente privilegiato di immergersi nel cinema per due settimane. Quest’anno è diverso, ma per questo c’è molta fermento, vista anche la diffusione non certo debellata delle infezioni da Coronavirus. “Seguiteci con affetto e sosteneteci con generosità. Fa bene fare del bene al cinema”: la frase del regista Barbera, quasi un richiamo, è l’atmosfera del festival: applausi al cinema. Soprattutto italiano.
Non c’è dubbio infatti che al di là dei numeri, quattro in lizza per il Leone d’Oro più tutti gli altri, c’è una carica tricolore a Venezia 77, occasione non voluta determinata dalla contingenza di la pandemia, che infatti offre al cinema italiano una grande vetrina internazionale. Non tanto e non solo nel numero di film – 4 in concorso, 8 usciti, 2 in Orizzonti, più cortometraggi, coproduzioni, 12 alle Giornate degli Autori, 3 alla Settimana della Critica – ma nei talenti del Lido che avrà un riflettore mediatico non indifferente. Per il cinema italiano, i suoi registi e i suoi interpreti, Venezia 77 è come diciamo “il posto dove stare”. E anche per questo è importante che la festa, con tutti i rischi, le avvertenze e le precauzioni sanitarie del caso, sia fatta, fatta. Sarà un’ottica spostata con la lente distorta bianco-rosso-verde? Può essere.
Del resto per necessità (film e talenti dovuti a Covid non girano) virtù e non è un caso che l’apertura del 2 settembre, per la prima volta in 11 anni, sia affidata a un film italiano: Lacci di Daniele Luchetti con Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher. “È un segno del momento felice che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con il trend positivo delle ultime stagioni che la qualità dei film ospiti non può che confermare”. La pattuglia italiana è guidata dai quattro titoli in gara.
LE SORELLE MACALUSO, della drammaturga Emma Dante sette anni dopo Via Castellana Bandiera, dalla sua pluripremiata opera omonima. Una storia familiare di tre generazioni basata sulla fratellanza “.
MISS MARX di Susanna Nicchiarelli con l’attrice inglese Romola Garai come la figlia più giovane della filosofa della Capitale, femminista ante litteram, sommersa da un amore appassionato ma da un tragico destino.
PADRENOSTRO di Claudio Noce con Piefrancesco Favino (anche produttore con Andrea Calbucci e Maurizio Piazza) che racconta gli anni di piombo visti da un bambino la cui vita è stata sconvolta dall’attacco terroristico al padre e dall’incontro con un ragazzo più grande di lui, ribelle e impetuoso.
E infine NOTTURNO il nuovo film documentario di Gianfranco Rosi, autore del Leone d’Oro del Sacro Gra e nomination all’Oscar per Fuocammare. Lontano dal fronte, girato in tre anni lungo i confini di Siria, Iraq, Kurdistan, Libano, illumina e dà voce al dramma umano di queste popolazioni attraverso storie, personaggi alle prese con una feroce quotidianità , poiché è solo così che “chi vive lungo il confine che separa la vita dall’inferno” può.
E poi i tanti altri titoli: ASSANDIRA fuori concorso di Salvatore Mereu con lo scrittore di Padre Padrone Gavino Ledda (“avrebbe meritato il concorso se avessi potuto mettere un quinto film”, ha detto Barbera),
LACCI di Daniele Luchetti, anatomia di una coppia in decomposizione, LET ME GO di Stefano Mordini con Stefano Accorsi con Maya Sansa e Valeria Golino tutti girati a Venezia e che si chiuderanno il 12 settembre.
Ancora fuori concorso, ma tra i documentari SALVATORE – SHOEMAKER OF DREAMS L’omaggio di Luca Guadagnino all’incredibile storia di Ferragamo, LA VERITÀ SULLA DOLCE VITA di Giuseppe Pedersoli (figlio di Bud Spencer), nipote di Peppino Amato , produttore del capolavoro di Fellini MOLECOLE di Andrea Segre (pre-opening 1 settembre) girato a Venezia senza la folla dei turisti, PAOLO CONTE VIA CON ME, ritratto tanto atteso di Giorgio Verdelli.
C’è poi l’esordio del giovane attore-regista Pietro Castellitto (la futura serie Totti del Cielo) con il “ sarcastico e cattivo ” I PREDATORI con Massimo Popolizio in concorso ad Orizzonti, quello di Jasmine Trinca con il cortometraggio BEING MY MOM interpretato da Alba Rohrwacher e Maayane Conti (cortometraggi Orizzonti), Homélie paysanne, un cortometraggio in proiezione speciale di Alice Rohrwacher e Jr e il ritorno degli artisti Martina Parenti e Massimo D’Anolfi con WAR AND PEACE .
In Italia sono prodotti anche Sportin ‘Life di Abel Ferrara, Nowhere special di Uberto Pasolini (coproduzione con Inghilterra e Romania), mentre è francese la produzione di Giovanni Aloi (La terza guerra). Alla Settimana della Critica NON HATE di Mauro Mancini con Alessandro Gassmann e Sara Serraiocco sul rigurgito neonazista, mentre alle Giornate degli Autori tra i diversi titoli italiani SPACCAPIETRE di Massimiliano e Gianluca De Serio con Salvatore Esposito.
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