Il vicepresidente Nicola Beer del Parlamento europeo (PE) è scioccato dallo scandalo di corruzione che ha coinvolto la sua collega Eva Kaili, ha riferito sabato. Venerdì, i media belgi hanno riferito che Kaili era implicato nella corruzione del Qatar. Si dice che lo stato del Golfo abbia corrotto gli aiutanti dei deputati europei per influenzare le decisioni del Parlamento europeo.
Il liberale tedesco Beer è “sconcertato” e teme che lo scandalo possa avere un effetto molto negativo sul Parlamento europeo, che conta 14 vicepresidenti.
Il socialdemocratico greco Kaili è stato uno dei leader del Parlamento europeo arrestati venerdì dalla polizia belga. Viene interrogata da un’unità speciale anticorruzione.
I media greci e belgi hanno riferito che almeno 600.000 euro in contanti sono stati trovati in sacchetti di plastica a casa di Kaila. In casa è stato trovato anche il padre, che voleva viaggiare con una valigia piena di contanti. Anche il partner di Kaili, Francesco Giorgi, è stato arrestato, secondo i media greci e belgi.
I deputati europei non hanno immunità contro crimini e reati. Hanno l’immunità dall’accusa per quello che hanno detto come parlamentari.
La giustizia belga parla di “Stato del Golfo”
La giustizia belga ha affermato sabato che persone che occupano un’importante posizione politica e/o strategica nel Parlamento europeo hanno ricevuto ingenti somme di denaro e “grandi doni” da “uno Stato del Golfo”. Secondo la giustizia, l’intenzione era quella di “tentare di influenzare le decisioni economiche e politiche del parlamento”.
Giorgi è stato in precedenza assistente di un ex eurodeputato (2014-2019), Pier Antonio Pancheri, arrestato anche in questo caso. La sua organizzazione per i diritti umani “Fight Impunity” è sotto esame da parte della giustizia belga. Lo stesso vale per Niccolò Figa Talamanca, che dirige anche un’organizzazione per i diritti umani, “Non c’è pace senza giustizia”.
Tra i detenuti anche i socialdemocratici
Secondo i media, il quinto detenuto è il nuovo segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (CIS), Luca Vizentini. In precedenza è stato capo della Confederazione europea dei sindacati (CES). Vengono citati anche i nomi degli eurodeputati socialdemocratici belgi Marc Tarabella e Marie Arena. Con quest’ultimo, l’inchiesta si concentrerebbe sui suoi dipendenti.
Transparency International (TI), l’ONG internazionale anticorruzione, ha affermato che si è trattato solo di un incidente tra tanti. Secondo TI, nel Parlamento europeo prevale da decenni una cultura dell’impunità. Ci sarebbe una regolamentazione finanziaria debole, meccanismi di controllo carenti e una totale assenza di controllo etico indipendente. “Il PE ritiene che le regole etiche si applichino solo agli altri”, ha affermato TI.
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