La settimana dal 22 al 28 febbraio si chiude oggi e l’incidenza del coronavirus continua ad aumentare in Veneto e provincia di Belluno.
Secondo i calcoli dell’Amico del Popolo (sulla base dei dati dell’Azienda Zero alle 8 del mattino), l’incidenza settimanale si attesta a 135 per Belluno, con un aumento del 15% rispetto alla settimana scorsa, e 145 per il Veneto, con un aumento del 29% ( nel grafico, la colonna senza ritorno ufficiale del governo è indicata in linee tratteggiate, che purtroppo non arriverà fino a venerdì prossimo).
Venerdì, invece, si è ufficializzata la situazione in Veneto rispetto alla settimana precedente, dalle 15 alle 21: l’indice di riproducibilità del virus ha segnato un ulteriore peggioramento a 0,96, ormai molto vicino alla soglia di 1 che assume normalmente il colore arancione . Nell’ultimo mese la progressione è stata di Rt 0.65, 0.73, 0.83, 0.96 e dato che nella settimana che si chiude oggi l’incidenza è ulteriormente aumentata e così marcata, è abbastanza probabile che venerdì venga annunciato a breve il sorpasso di Rt 1 per il Veneto , con l’eventuale decisione di classificare il Veneto in zona arancio. Insomma, la prossima settimana vivremo nella zona gialla, pur sapendo che i dati per la nostra regione ci stanno già spuntando oggi dalla zona arancione. Le decisioni politiche arrivano purtroppo pericolosamente in ritardo rispetto alla velocità del virus, soprattutto perché in provincia di Belluno è ormai stabilito che la “variante inglese” rappresenta ormai almeno il 50% dei nuovi contagi (in Italia, in totale, è sembra essere intorno al 30%). Non resta che difenderci con i nostri mezzi, senza aspettare decreti e ordini: maschere, allontanamento, igiene e vaccinazioni perché la situazione si aggrava.
Nel nostro grafico continuiamo a proporre la linea tratteggiata bianca della “soglia dei 50”, ovvero 50 nuovi positivi in una settimana ogni 100.000 abitanti a livello regionale, è un obiettivo “tecnico” a cui tendere (se al di sotto della “soglia 50” per tre settimane la regione entrerebbe nella zona bianca e non verrebbe applicato il Dpcm per combattere l’epidemia) confermato con il primo decreto governativo Draghi dedicato al coronavirus. Il ministero della Salute ritiene che al di sotto della “soglia dei 50” i contagi possano essere controllati rintracciando, se ce ne sono più di 50 a settimana ogni 100.000 abitanti, il virus diventa incontrollabile. Gli esperti ritengono che il valore di incidenza di 250 meriti il passaggio automatico alla zona rossa. Oltre all’incidenza regionale settimanale di “nuovi positivi” su 100.000 abitanti, il governo si affida a scenari di rischio per determinare i “colori”, che influenzano anche l’indice Rt (la riproducibilità del virus nel tempo) e la sofferenza della salute sistema.
Luigi Guglielmi
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